Origin Italia: dopo la Brexit l’agroalimentare prima voce delle esportazioni italiane nel Regno Unito con 4,53 miliardi. Per le denominazioni protette Londra è il 4° mercato
Alla fine, la Brexit non ha fatto inciampare l’export delle eccellenze agroalimentari italiane verso la Gran Bretagna. A dirlo è il report appena pubblicato da Origin Italia sui prodotti DOP e IGP nazionali con destinazione Londra: l’agroalimentare è la prima voce delle esportazioni italiane nel Regno Unito con 4,53 miliardi di euro e dal 2017 ad oggi – la Brexit è avvenuta nel 2020 – l’export è cresciuto del 35%. Si tratta del comparto con la crescita più alta.
Per il settore del cibo DOP e IGP made in Italy il Regno Unito è il quarto mercato di destinazione, con una quota del 6% dell’export, che coinvolge oltre 60 denominazioni made in Italy, in particolare formaggi (66%), prodotti a base di carne (16%) e aceti balsamici (17%).
Nel garantire il successo delle eccellenze nazionale sulle tavole britanniche, ricorda Origin, ha senz’altro avuto una parte l’accordo sugli scambi e la cooperazione Ue-Uk, che garantisce benefici per i produttori italiani (zero dazi, autocertificazioni, ecc) e la protezione delle DOP e delle IGP nel Regno Unito, oltre naturalmente alla percezione di qualità e al buon posizionamento dei prodotti made in Italy nel mercato britannico.
Tutti elementi positivi, questi, che sono riusciti a controbilanciare l’aumento dei costi e dei tempi di spedizione legati alla maggiore burocrazia, come evidenziato dal 75% delle aziende Dop italiane.
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Fonte: Il Sole 24 Ore