Anche per il 2024 si conferma la partnership tra il Consorzio Alta Langa e la Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, giunta alla 94esima edizione.
Unica per storicità, unica per tipologia di offerta, con un ricco programma articolato su 9 fine settimana, unica per garanzie offerte, con l’accurata selezione effettuata dai giudici di Analisi Sensoriale e unica per ricaduta economica, con un ritorno di 55 euro per ogni euro investito. Imperdibile momento di festa per le colline di Langhe, Monferrato e Roero, la fiera costituisce una sintesi perfetta di cultura, territorio e gastronomia.
Le Alte Bollicine Piemontesi accompagneranno i Cooking Show (all’interno della Sala Beppe Fenoglio, pronti ad accogliere, nel consueto clima di raffinata familiarità – anche grazie alla collaborazione dei giovani studenti di Alba Accademia Alberghiera – le creazioni gourmet nate dall’estro sapiente di grandi firme della cucina nazionale e internazionale.
Confermata anche la collaborazione sul format delle Cene insolite, che vedranno riproporsi il riuscito connubio tra scenari di pregio e chef stellati (oltre al Teatro Sociale di Alba, il calendario prevede una tappa presso l’iconico Forte di Bard in Valle d’Aosta).
LE DATE
Coerentemente con il proprio impegno sul fronte della sostenibilità, tra le grandi novità di questa edizione merita una menzione lo spostamento del calendario della cerca, definito su base regionale, con l’inizio della stagione slittato al 1° ottobre per intercettare i mutamenti imposti dal cambiamento climatico.
Per nove settimane, dunque, Alba e il territorio torneranno ad animarsi attraverso le innumerevoli proposte della Fiera per tutti gli amanti dell’oro bianco delle Langhe: anticipata dalla tradizionale inaugurazione il giorno precedente, l’avvio della 94ª edizione è previsto per sabato 12 ottobre, arrivando fino a domenica 8 dicembre. La Fiera sarà visitabile tutti i weekend il sabato e la domenica, con l’apertura straordinaria di venerdì 1° novembre.
INTELLIGENZA NATURALE
Al centro di questa edizione, la 94ª, il tema dell’Intelligenza Naturale, partendo da una riflessione sulla definizione che la Treccani dà del concetto di intelligenza: “quel complesso di facoltà psichiche e mentali che consentono all’uomo di pensare, comprendere o spiegare i fatti o le azioni, elaborare modelli astratti della realtà, intendere e farsi intendere dagli altri, giudicare, e lo rendono insieme capace di adattarsi a situazioni nuove e di modificare la situazione stessa quando questa presenta ostacoli all’adattamento; una facoltà propria dell’uomo, continua, che si sviluppa gradualmente a partire dall’infanzia, accompagnata dalla consapevolezza e dall’autoconsapevolezza”. Il concetto, sostanzialmente, è legato alla descrizione della capacità umana, escludendo altri esseri viventi dotati di apparati sensoriali superiori. Parametrare il concetto di intelligenza sull’essere umano preclude l’inclusione di altri mondi che, tuttavia, risolvono problemi ed evolvono. Le piante hanno un’estrema diffusione di competenza, una minor efficienza, ma una capacità di resistenza straordinaria. Dovremmo sforzarci di comprendere la straordinaria complessità di questi esseri viventi, estremamente più sensibili degli umani e altrettanto in grado di apprendere, avendo la capacità di memorizzare. Ha dunque senso parlare di intelligenza naturale e cercare di dare voce al Tuber magnatum Pico, il Tartufo Bianco d’Alba, che fa parte di una specie, i funghi, che ha un peso in termini di vita sulla terra quattro volte superiore al regno animale e agli esseri umani. Nel corso delle ultime edizioni della Fiera si è cercato di dare un contributo al dibattito globale su cambiamento climatico e sostenibilità, partendo dall’evidenza di ciò che sta accadendo in tutto il Pianeta e anche sul nostro territorio, con le conseguenze sul mondo del Tartufo e sulle piante che lo generano, così come ai vigneti e noccioleti.
Consapevoli della necessità di porre in essere delle iniziative concrete per salvaguardare la nostra specie e garantire un futuro all’esistenza del Tartufo, la Fiera si è attivata con piccole ed esemplificative azioni, quali cura e manutenzione dei boschi, piantumazione di nuovi alberi per garantire biodiversità e assorbimento di CO2. Se riusciremo a perseguire gli obiettivi di tutela, l’intelligenza naturale degli esseri umani e dei loro cani potrà fare il resto nella cerca e cavatura dei Tartufi, tramandando pratiche e conoscenze che, a partire dalla cura degli ambienti tartufigeni, sono state riconosciute patrimonio immateriale dell’Umanità dall’UNESCO. L’organizzazione della Fiera Internazionale del Tartufo sulle colline di Langhe Monferrato Roero, i cui paesaggi Vitivinicoli sono anch’essi Patrimonio dell’Umanità UNESCO, impone delle riflessioni sulla tutela e valorizzazione, obbliga all’ascolto dei messaggi che l’intelligenza naturale delle piante e dei frutti della nostra natura inviano, rendendoci consapevoli e invitandoci a un’assunzione di responsabilità.
Ogni anno cerchiamo di trattare la contemporaneità con uno sguardo rivolto al futuro, perché lo dobbiamo ai giovani e alle future generazioni. Viviamo un momento storico in cui si parla continuamente di Intelligenza Artificiale verso la quale si riversano i timori, gli entusiasmi e le preoccupazioni di persone e istituzioni. Si contrappone l’AI all’intelligenza naturale senza avere chiaro i contorni che la delineano e le specie a cui attribuirla: ci affidiamo ad algoritmi, strumenti e meccanismi, delegando la conoscenza di corpi, piante e organismi. Ripensare alla terra, acquisire consapevolezza di quanto sia “intelligente”, argomento già trattato nelle precedenti edizioni, può farci meglio comprendere l’intelligenza artificiale. L’AI deve essere storicizzata: si nutre di scienza, di scrittura, di sapere e intelligenza naturale, così come secoli di generazioni, susseguitesi su un territorio, si sono nutrite di pratiche, di saperi e di esperienze per evolversi.
Durante le nove settimane della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba approfondiremo il rapporto tra l’Intelligenza Naturale e l’Intelligenza Artificiale, verificheremo l’evoluzione di quest’ultima e le potenzialità di utilizzo che oggi offre. Cercheremo di evidenziare l’importanza della conoscenza e dell’apertura a ogni forma di intelligenza per poter gestire l’AI. È il ciclo vitale degli esseri viventi a dar vita e ad alimentare l’intelligenza artificiale, non il contrario: è la consapevolezza di chi siamo e dell’importanza dell’ambiente naturale che ci circonda a darci equilibrio e serenità per maneggiare senza ansia uno strumento dal potenziale incredibile come l’AI.
Fonte: Consorzio Alta Langa