Il CIRVE di Conegliano presenta il caso studio del progetto di sostenibilità del Prosecco DOP l’obiettivo è avviare un processo territoriale di transizione verso modelli produttivi in linea con lo sviluppo sostenibile
l tema della sostenibilità oggi ha una notevole rilevanza nel settore vitivinicolo, soprattutto a causa dei cambiamenti climatici che stanno avendo un forte impatto sul mondo del vino. Diversi studi hanno infatti mostrato come l’aumento delle temperature previsto nei prossimi anni avrà effetti significativi sulla fisiologia della vite, mettendo in discussione l’idoneità alla produzione di uva di qualità in alcune regioni storicamente vocate, con impatti economici significativi per chi ha investito in viticoltura. L’importanza di questa tematica è poi accentuata dalla crescente sensibilità dei consumatori agli aspetti ambientali e sociali che li sta inducendo ad orientarsi sempre di più verso prodotti realizzati con processi meno impattanti. Ciò è vero anche per i consumatori di vino, soprattutto in alcuni mercati, come quelli del Nord Europa, dove viene richiesto alle aziende un impegno concreto non solo in termini di riduzione dell’impatto ambientale ma anche a favore dei lavoratori e delle comunità locali. Anche chi vive nei pressi di areali viticoli richiede un approccio più sostenibile alla coltivazione della vite, che consenta la riduzione dell’uso di pesticidi e una maggiore tutela del paesaggio e della biodiversità.
L’interesse verso gli aspetti di sostenibilità nel mondo del vino ha portato alla nascita nei principali Paesi produttori di un numero significativo di programmi di certificazione della sostenibilità e/o di valutazione delle performance ambientali, sociali ed economiche. Queste iniziative, promosse da associazioni di produttori, organizzazioni o istituzioni e sviluppate molto spesso grazie alla collaborazione con centri di ricerca, sono state sviluppate per migliorare e certificare la conformità della produzione vitivinicola ai principi di sostenibilità. Nonostante l’attenzione alla sostenibilità però l’adesione a questi programmi è ancora limitata, anche se le istituzioni stanno promuovendo programmi e iniziative volte a supportare e indirizzare le aziende verso scelte più consapevoli offrendo incentivi alla transizione verso modelli produttivi più ”green”. Ciò è dovuto in larga parte alla complessità tecnica richiesta per implementare le buone pratiche di sostenibilità e all’incertezza relativa ai benefici economici. Infatti, tra i produttori è diffusa l’idea che i costi necessari per intraprendere un percorso di sostenibilità siano superiori ai benefici economici che ne deriverebbero. Tuttavia, alcuni studi, evidenziano che la presenza di competenze specifiche che supportano l’implementazione di buone pratiche in azienda influenzi positivamente l’effetto della loro adozione sui costi e sulla redditività. Per favorire quindi un’adesione a programmi di sostenibilità a più ampia scala, approcci partecipativi mediati da organismi di settore – come associazioni di produttori o Consorzi che mirino alla condivisione di informazioni e competenze per individuare soluzioni comuni a problemi condivisi dalle aziende in aree specifiche – possono certamente svolgere un ruolo chiave.
Questo articolo presenta un caso di adozione di un approccio collaborativo da parte della Denominazione Prosecco DOP, al fine di mostrare quale tipo di organizzazione e quali risorse sono necessarie per avviare un processo territoriale di transizione verso modelli produttivi coerenti con i principi dello sviluppo sostenibile. Data la necessità e l’urgenza di integrare la sostenibilità nei sistemi produttivi a scala territoriale, l’esperienza del Prosecco DOP, può fornire un valido supporto a enti o comunità che vogliano mettere insieme competenze diverse per raggiungere ambiziosi obiettivi ambientali, sociali ed economici.
Valentina Di Chiara, laureata in viticoltura, enologia e mercati vitivinicoli e frequenta il corso di dottorato in Land, Environment, Resources, Health (LERH) dell’Università di Padova
Eugenio Pomarici, professore ordinario presso il Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (TESAF) e vicedirettore del Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia (CIRVE) dell’Università di Padova
Metodologia
Attraverso il metodo del single case study viene presentato il progetto di sostenibilità denominato “PRO.S.E.C.CO DOC” (Programma della sostenibilità e del controllo della competitività della filiera vitivinicola Prosecco DOP), ovvero un programma lanciato nel 2019 dal Consorzio di Tutela della DOC Prosecco e ancora in corso, che mira ad aumentare il livello di sostenibilità della Denominazione grazie all’azione collaborativa di diversi attori. Le informazioni utilizzate per descrivere il caso studio provengono dall’esperienza degli autori coinvolti direttamente nel progetto e dall’analisi di report, linee guida e strumenti prodotti dall’attività del gruppo operativo.
Risultati
L’avvio del progetto è stato possibile grazie alla costituzione di un gruppo operativo (GO) nell’ambito dei programmi di Partenariato Europeo per l’Innovazione (PEI – AGRI, art. 35 del reg. 1305/2013), costituito dal Consorzio, con ruolo di coordinamento, da altri partner e coinvolgendo figure professionali esterne (Tabella 1). Ciò ha consentito di far lavorare insieme professionisti con conoscenze complementari (pratiche, imprenditoriali, scientifiche, ecc.) per sviluppare soluzioni e strumenti efficaci per aumentare il livello di sostenibilità delle aziende. Per il progetto è stato inoltre scelto come benchmark di sostenibilità lo standard SOPD di Equalitas®, che fornisce un approccio basato su tre pilastri e che promuove l’adozione di pratiche virtuose richiedendo ai diversi attori della filiera di ottemperare a requisiti oggettivi e di misurare indicatori di performance ambientali.
Il progetto prevede cinque fasi principali:
- Creazione di un tavolo di lavoro per il coordinamento del gruppo operativo al fine di stabilire un piano di lavoro condiviso con il quale portare avanti le attività;
- Progettazione del sistema di coordinamento, che pone le basi per il futuro sviluppo della piattaforma informatica per il controllo del sistema di gestione della sostenibilità e una prima rilevazione degli indicatori di perfomance ambientali, sociali ed economiche, al fine di verificare la situazione nella Denominazione;
- Sviluppo di strategie e strumenti per facilitare l’adozione delle buone pratiche di sostenibilità definite dallo standard Equalitas, coinvolgendo un gruppo di aziende pilota. Sono stati sviluppati ad oggi strumenti per il monitoraggio degli impatti in termini di emissioni di CO2, consumo di acqua e tutela della biodiversità, nonché proposti protocolli e innovazioni per la riduzione dei prodotti fitosanitari. Il gruppo operativo sta lavorando su strumenti che favoriscano il dialogo con i lavoratori e la comunità e che mirino a incoraggiare la crescita professionale e il benessere dei lavoratori. Si sta inoltre lavorando su strumenti per monitorare i costi e la distribuzione del valore all’interno della Denominazione, per prevedere le tendenze del mercato e soluzioni che consentano di individuare e ridurre gli sprechi;
- Attività di informazione verso i diversi stakeholder sugli strumenti sviluppati e resi disponibili dal progetto con l’obiettivo di coinvolgere un numero sempre maggiore di aziende;
- Riesame del progetto per individuare e sviluppare il percorso più adatto a trasferire il modello all’intero sistema produttivo del Prosecco DOP.
Conclusioni
Il caso del GO PRO.S.E.C.CO DOC fornisce chiare indicazioni sui passi da compiere per favorire l’adozione di un approccio partecipativo efficace nell’aiutare una vasta comunità di produttori a passare a modelli di produzione più sostenibili. Dall’esperienza del Prosecco DOP emerge l’importanza di strutturare un piano di lavoro che consenta di mettere insieme le competenze di diversi professionisti al fine di individuare le migliori strategie che aiutino le imprese incrementare le proprie performance ambientali, sociali ed economiche. La conclusione delle attività previste dal progetto consentirà un primo passo verso un percorso di crescita della Denominazione finalizzato al raggiungimento di elevati livelli di sostenibilità. Allo stesso tempo, ciò consentirà un miglioramento della reputazione dell’area del Prosecco DOP, che permetterà una maggiore fidelizzazione dei consumatori e una migliore percezione da parte della comunità locale, consentendo al contempo alle aziende di aumentare la propria competitività sui mercati. Sebbene efficace, l’adozione di un approccio collaborativo prevede notevoli sforzi per integrare e coordinare attori con approcci di lavoro e competenze differenti. Risulta quindi fondamentale il coordinamento a livello territoriale da parte di un soggetto autorevole con buone relazioni con gli stakeholder. Il ruolo del coordinatore deve essere finalizzato a favorire il dialogo tra gli stakeholder e a sostenere le iniziative, anche attraverso l’individuazione di finanziamenti pubblici. A questo proposito, la Politica Agricola Comune mette a disposizione delle aziende e degli organismi di coordinamento strumenti a sostegno di queste iniziative. L’esperienza del Progetto Sostenibilità Prosecco dimostra inoltre come il coinvolgimento delle aziende fin dall’inizio delle attività sia fondamentale per individuare strategie e strumenti utili e testarne l’efficacia.
Titolo
Collaborative Approach for Achieving Ambitious Sustainability Goals: The Prosecco Sustainability Project
Autori
Di Chiara, A. Battistella, V. Boatto, S. Furlan, L. Giavi, S. Liggieri, A. Paiola, E. Pomarici, S. Stefanucci
Fonte
Sustainability 2024, 16(2), 583;
https://doi.org/10.3390/su16020583Abstract
Nonostante l’attenzione alla sostenibilità sia cresciuta nell’ultimo decennio nel settore vitivinicolo, il tasso di associazione con programmi di sostenibilità del vino sembra ancora limitato. Ciò è principalmente legato all’incertezza sui benefici economici legati all’implementazione di migliori pratiche sostenibili. A questo proposito, alcuni studi hanno evidenziato che la presenza di professionisti in grado di gestire i requisiti promossi dalle norme porta generalmente ad una percezione positiva del loro impatto sulle performance economiche delle aziende. Pertanto, per incoraggiare la partecipazione a programmi di sostenibilità, l’adozione di un approccio collaborativo per condividere le competenze e le conoscenze necessarie a gestire la transizione da un’organizzazione convenzionale a una sostenibile sembra essere una strategia funzionale. Questo articolo presenta il Prosecco Sustainability Project come un caso di studio per indagare come un insieme strutturato di attività debba essere implementato attraverso un approccio partecipativo/collaborativo per migliorare significativamente il livello di sostenibilità di una comunità ampia ed eterogenea di produttori di uva e vino. Il caso studio evidenzia che la collaborazione tra diversi attori e la guida di una figura di coordinamento in grado di favorire il dialogo e la cooperazione tra i diversi stakeholder rappresentano elementi chiave per l’implementazione su larga scala di un sistema di gestione sostenibile.
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A cura della redazione
Fonte: Consortium 2024_02