Continua a crescere il fenomeno del turismo enogastronomico in Italia: oltre 200 i percorsi e crescono del +37% le ferie dedicate a cibo, vino e olio
Una crescita quasi triplicata, dal 21% del 2016 al 58% del 2023, del numero di turisti che viaggiano, avendo come primaria motivazione l’enogastronomia. A confermare questa tendenza mondiale è Roberta Garibaldi, professoressa di Tourism Management all’Università di Bergamo e autrice, da alcuni anni, del Rapporto sul Turismo enogastronomico italiano. «La totalità dei turisti italiani dice di aver svolto almeno un’esperienza enogastronomica nel corso dei viaggi dei tre anni precedenti e il 67% ne ha svolte almeno cinque». Le motivazioni spaziano dal desiderio di scoprire nuove mete e diversificare l`esperienza all`accessibilità – il 63% degli intervistati vuole prenotare online le visite alle aziende produttive – e alla sostenibilità. «Per il 75% degli italiani, degustazioni, pranzi, cene a base solo di prodotti locali sono tra gli elementi determinanti nella scelta.
Anche comportamenti aziendali e iniziative di etica sociale contano: il 68% si mostra più propenso a fare esperienza laddove l’azienda ha progetti a supporto della comunità locale», spiega Garibaldi, sottolineando il nuovo trend dell’olioturismo.«Il riconoscimento legislativo è stato un primo e fondamentale passo. Il prossimo è la creazione di Club di prodotto che predispongano un`offerta integrata in grado di colmare il gap fra interesse (64%) e fruizione (8%)». In questo contesto di valorizzazione delle eccellenze, il ministero del Turismo ha stanziato più di 29 milioni di euro nel triennio 2024-2026 per promuovere il turismo lento e sostenibile sugli 84 cammini religiosi presenti in Italia. Circa un milione e 7oomila euro, invece, sono andati a finanziare Vini e Cammini, un`iniziativa nata sul successo di Cammini Aperti l`evento principale per gli appassionati del settore, tenutosi a metà aprile con 42 escursioni in contemporanea in tutta Italia.
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Fonte: Il Sole 24 Ore