La produzione di vino Garda DOP supera i 18 milioni di bottiglie. Il 2024 vede la Denominazione in ripresa e ora il Consorzio punta su Horeca e internazionalizzazione.
Dopo una stagione non proprio memorabile, si schiarisce il cielo sopra il Garda, sgombrando una fetta di nuvole e riportando un sufficiente ottimismo tra gli operatori enologici. Sui vini DOP della zona si attende una leggera ripresa, come conferma Paolo Fiorini, presidente del Consorzio Garda DOC.
“Nel 2023 i nostri vini hanno accusato un calo dei volumi dell’8%, causato principalmente da una spinta inflativa che ha ridotto la capacità di spesa di parecchi italiani e stranieri”, ha dichiarato a Pambianco Wine&Food il rappresentante del Consorzio. “Il 2024 sta mostrando qualche timido segnale di ripresa e, nei primi cinque mesi dell’anno, abbiamo registrato una crescita dell’1%, una performance non di certo entusiasmante, ma nemmeno da sottovalutare. Questa percentuale di crescita ritengo possa coincidere con il dato di chiusura dei volumi del 2024”.
In attesa di verificare se la previsione sarà confermata dai risultati reali, i produttori dei vini del Garda DOP proseguono la loro strategia di affermazione di una denominazione che, chi la rappresenta, ritiene abbia ampi margini di crescita. L’ambizione di avere gli atout per fare meglio è alimentata da uno storico che mostra un trend in ascesa.
Quando è entrato in vigore il nuovo disciplinare del Consorzio, vale a dire nel 2016, la produzione annuale di vini DOP si attestava infatti a circa quattro milioni e mezzo di bottiglie, nel 2023 il dato è balzato a quota 18,7 milioni, anche grazie all’adesione di nuove realtà vitivinicole. A oggi, sono 250 i produttori verticali e cantine cooperative che utilizzano la denominazione, delle quali ben l’85% sono localizzati nel territorio veronese.
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Fonte: PambiancoNews – Wine & Food