Il Consorzio di Tutela Patata di Bologna DOP sta portando al termine il progetto “Piano di innovazione del processo produttivo Patata di Bologna DOP – PDI DOP” per efficientare la filiera attraverso un monitoraggio in tempo reale.
È quasi giunto a conclusione (31 maggio) il progetto “Piano di innovazione del processo produttivo Patata di Bologna DOP – PDI DOP“, sviluppato con l’obiettivo di ottimizzare ed efficientare la filiera della prima Patata DOP in Italia.
Il percorso – finanziato nell’ambito del “PSR 2014/2020, operazione 16.1.01, focus area 4B della Regione Emilia-Romagna” – ha avuto una durata di 15 mesi e ha visto il coinvolgimento del Consorzio di Tutela Patata di Bologna DOP come capofila, il Dipartimento di Agraria dell’Università di Bologna come partner scientifico, l’ente di formazione bolognese Dinamica e tre aziende socie del Consorzio.
“Il progetto si conclude contemporaneamente alla fine della campagna 2023/24, che ha visto una riduzione significativa degli ettari certificati (-24%) e delle rese produttive – spiega Davide Martelli, presidente del Consorzio di Tutela Patata di Bologna DOP – Il progetto PDI DOP ha consentito al Consorzio di monitorare in tempo reale lo stato dei terreni durante una delle campagne produttive più ardue, condizionata da fenomeni atmosferici avversi. Durante le fasi in campo del progetto, ci siamo concentrati sull’adattamento dei sistemi colturali della patata agli impatti del cambiamento climatico e sulla fertilità dei terreni È evidente a tutti la sfida della sostenibilità dei nostri sistemi colturali, tra cambiamenti climatici, agenti patogeni e redditività dei produttori. È una sfida che interessa l’intero comparto agricolo e, come Consorzio, vogliamo contribuire a trovare le giuste risposte a queste tematiche”.
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Fonte: FreshPlaza.it