La certificazione Diversity Ark ottenuta da CSQA è stata motivata dalla volontà di riconoscere e valorizzare un lavoro etico e sostenibile che l’azienda porta avanti da anni.
Serena Gusmeri, enologa ed agronoma di Vecchie Terre di Montefili, descrive così il percorso intrapreso: “Diversity Ark è stata la risposta alla volontà di certificare un lavoro intrapreso da anni dove ricerca, competenze tecniche ed etica si sono unite.
La conoscenza profonda dei nostri vigneti, del loro stato di salute basato su dati scientifici e controlli costanti, ci ha permesso di migliorare e rafforzare il microcosmo che vive all’interno di essi valorizzando così la biodiversità composta da insetti e piante.
La certificazione Diversity Ark rappresenta così una rivoluzione nel settore agricolo, promuovendo non solo una maggiore biodiversità, ma anche rendendo più efficienti e meno onerosi i processi burocratici legati alle certificazioni. Questo facilita un’adozione più ampia di pratiche sostenibili e rispettose dell’ambiente, contribuendo significativamente al miglioramento della sostenibilità agricola in Europa. La certificazione è registrata presso EUIPO e certificata a livello europeo dall’Ente CSQA.
La costanza di questo percorso ha dimostrato quanto sia fondamentale, in tempi così sfidanti, il mantenimento di un corretto equilibrio agro-ecologico per la salute delle viti rafforzando la loro capacità di adattamento ai diversi stress ambientali. Questa scelta si inserisce perfettamente nella nostra filosofia aziendale, che da anni si dedica ad una viticultura etica e sostenibile che protegge non solo le vigne ma anche l’areale in cui ci troviamo.”
Al centro della certificazione c’è il rispetto per la biodiversità del suolo e dell’ambiente, perseguito attraverso un approccio olistico all’agricoltura. Ciò include il monitoraggio dello stato di benessere dei suoli, la certificazione della biodiversità faunistica e floristica dell’appezzamento, e il campionamento del suolo. È fondamentale anche il divieto di uso di diserbanti e antiparassitari nocivi per la salute umana, e la verifica dell’assenza di plastiche nel terreno.
Ideata dagli agronomi Stefano Amadeo e Stefano Zaninotti, la certificazione introduce un modello di agricoltura sostenibile che mira a una protezione integrale della biodiversità e alla prevenzione dell’alterazione degli ecosistemi. “La nostra visione si concentra sulla salute a lungo termine dei terreni e sulla produzione responsabile. Vedere queste nove aziende abbracciare e implementare i nostri principi è motivo di grande soddisfazione e orgoglio”, hanno commentato Amadeo e Zaninotti.
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Fonte: vinievino.it