Nel podcast di Vinonews24 la soddisfazione dei Consorzi di tutela italiani al Vinitaly, tra incertezza della congiuntura e progetti per il 2024. Il salone del vino e dei distillati si conferma imperniato sulla promozione del made in Italy.
Vinitaly archivia la 56° edizione con 97mila presenze. In leggero incremento gli operatori esteri da 140 paesi a quota 30.070 (31% sul totale), di cui 1200 top buyer (+20% sul 2023) da 65 nazioni selezionati, invitati e ospitati da Veronafiere in collaborazione con Ice Agenzia.
Bilancio positivo anche per Vinitaly Plus, la piattaforma di matching tra domanda e offerta con 20mila appuntamenti business, raddoppiati in questa edizione, e per il fuori salone Vinitaly and the city, che ha superato le 50mila degustazioni (+11%).
“Vinitaly consolida il proprio posizionamento business – rimarca il presidente di Veronafiere Federico Bricolo – e un ruolo sempre più centrale nella promozione internazionale del vino italiano. I dati della manifestazione, unitamente al riscontro positivo delle aziende, confermano gli obiettivi industriali dell’attuale governance di Veronafiere fortemente impegnata a potenziare il brand fieristico del made in Italy enologico nel mondo. Va in questa direzione il rafforzamento della collaborazione con tutti i referenti istituzionali, oggi in prima linea con Veronafiere nel sostenere l’internazionalizzazione del settore”.
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La soddisfazione dei Consorzi di Tuela. Come testimoniano le voci raccolte da Vinonews24 tra i Consorzi italiani, l’evento Vinitaly 2024 ha suscitato entusiasmo. E se la congiuntura mantiene una dinamica incerta, dopo il chiaroscuro del 2023, il mondo del vino del Belpaese mantiene una discreto ottimismo e guarda ai nuovi progetti in cantiere per il 2024 con fiducia.
Ascolta le interviste ai Presidenti dei consorzi toscani – Vinonews24
Ascolta le interviste ai Presidenti dei consorzi veneti- Vinonews24
Il Vinitaly 56 è stato anche l’occasione per fare il punto sul “Rinascimento della Grappa”, il percorso su cui stanno lavorando il nuovo Consorzio Nazionale della Grappa e Assodistil.
Grazie alla riforma delle IG e al recente Decreto sul riconoscimento dei consorzi di tutela delle bevande spiritose, queste ultime possono usufruire delle stesse prerogative di cui godono i vini e gli altri prodotti alimentari ad IG soprattutto per le possibilità di affrontare i mercati esteri, da sempre di grande interesse per le acquaviti nazionali e la Grappa IG in particolare, usufruendo della tutela e della promozione che solo un Consorzio riconosciuto può garantire.
Fonte: VinoNews24.it