“Alta Langa” è oggi il nome di un successo in espansione. Dovunque si bevano bollicine quel nome evoca qualità, scrupolo, territorio, tradizione. Il Consorzio Alta Langa è nato nel 2001 dopo molti anni di ricerche e studi approfonditi, metodici e documentati.
Alta Langa è il frutto dell’intesa leale tra viticoltori e produttori che osarono, sulla base di una stretta di mano, iniziare una lunga sperimentazione per individuare i suoli vocati, i cloni ideali e le tecniche produttive più idonee per elaborare uno spumante metodo classico capace di onorare la peculiare tradizione del “metodo classico più antico d’Italia”, nato proprio in Piemonte a metà del 1800.
Il Consorzio oggi vanta oltre 70 Case spumantiere aderenti, 440,5 ettari di vigneti e 3.200.000 bottiglie prodotte (vendemmia 2023). Nel 2002, l’Alta Langa ottiene anche il riconoscimento come prima DOC piemontese dedicata al metodo classico. Un vero e proprio traguardo enologico con l’obiettivo di far crescere il territorio nel rispetto della grande storia vinicola che lo contraddistingue, portando la vigna dove un tempo era marginale per riuscire a valorizzarne al meglio l’unicità nel pieno rispetto delle singole entità produttive.
Nel 2011 l’Alta Langa otterrà la Docg retroattiva al millesimo 2008.
Caratteristica distintiva dell’Alta Langa è quella di essere prodotto con uve Pinot nero e Chardonnay, in purezza o insieme, esclusivamente millesimato: ogni etichetta riporta infatti l’anno della raccolta delle uve. Può essere bianco o rosé, brut o pas dosé ma avrà sempre, come prevede il rigoroso disciplinare, non meno di 30 mesi di affinamento sui lieviti.
Mariacristina Castelletta, Presidente del Consorzio ha dichiarato “L’Alta Langa nasce da un patto fra gentiluomini, viticoltori e produttori di bollicine. Queste persone erano ambiziose, con una visione lungimirante e con un grande orgoglio piemontese e hanno sicuramente osato. Questo è stato l’inizio di ciò che oggi è sotto gli occhi di tutti. Per quanto riguarda il nostro territorio, l’Alta Langa ha portato la viticoltura di qualità dove non esisteva, ha trasformato una zona che non aveva vocazione enologica in una meta, ha radicalmente cambiato la qualificazione dei terreni dove le prospettive erano molto limitate, aumentando il valore fondiario delle aziende agricole. Come Consorzio siamo molto grati a quelle persone che hanno scommesso e alle quali dedichiamo il Premio Ancalau, perché furono capaci di osare, di essere proprio dei veri “ancalau””.
Ettore Secco, Sindaco di Bosia e Silvio Saffirio, Presidente dell’associazione culturale Ancalau: “Il Premio Ancalau pone in evidenza le realtà più dinamiche del territorio, quelle che contengono grandi promesse di futuro. Nel caso del Consorzio Alta Langa si tratta di un riconoscimento oltremodo meritato che onora il Premio Ancalau stesso”.
LA STORIA DEL PREMIO ANCALAU
Il Premio Ancalau nasce nel 2014 da un’idea dell’attuale Sindaco di Bosia Ettore Secco, sviluppata in collaborazione con Silvio Saffirio, nome di rilievo della pubblicità italiana legato dall’infanzia a Bosia e all’Alta Langa. Alla sua prima edizione il Premio Ancalau è un premio ad personam, un premio cioè a una figura che incarna precisamente i “valori ancalau”: attaccamento alla tradizione, spirito di innovazione, intraprendenza, determinazione. Il primo premiato è Oscar Farinetti, il noto imprenditore/innovatore creatore tra l’altro di Eataly, che nel momento di ricevere il Premio lancia l’idea, subito raccolta, di trasformare il Premio stesso in una sfida tra progetti di start up dei giovani. Farinetti con Eataly si offre inoltre di attribuire al vincitore un assegno di 10.000 euro. Ha così inizio la storia attuale di una tra le prime competizioni di creatività giovanile in Italia.
Nel 2015 ha quindi luogo la prima edizione del Premio Ancalau “start up giovani”, la cui Giuria presieduta da Oscar Farinetti e composta da figure di grande prestigio, attribuisce il Premio ad Alice Giusto e Guillermo Lujan (progetto “Snailcav”, tecnologia innovativa per l’allevamento e la produzione indoor del caviale di lumaca). La Giuria attribuisce inoltre, per il valore sociale, un riconoscimento economico a Elisabetta Mascherucci (progetto “Vinolis”, tecnica di linguaggio innovativa per permettere ai sordi la partecipazione alla degustazione dei vini e in generale per accrescerne le possibilità di scambio). L’Edizione 2016, presieduta da Oscar Farinetti come le edizioni successive, premia Lisa Ciccarelli (progetto “Fibra di Nocciolo”, riciclaggio delle spollonature e dei gusci delle nocciole per la produzione di carte speciali e materiali per l’edilizia e l’arredamento). Nel 2017 la Giuria corona i fratelli Luca e Andrea Elegir (progetto “Vinooxigen”, innovativo serbatoio enologico per la vinificazione senza travaso). L’edizione 2018 vede l’affermazione del progetto del giovane architetto Andrea Benedetti (progetto “Busker Case”, minipalco smontabile e trasportabile per agevolare le performance degli artisti di strada). La Giuria 2019 premia Alma De Luca e Francesca Castrignanò, due neolaureate in Ingegneria (progetto “Revideo” per la terapia del glaucoma) attribuendo un riconoscimento economico a tre giovani liceali, Alberto Ricatto, Mattia Scagliola e Samuele Marro (progetto “Pax”, drone per individuare i depositi illegali di rifiuti). L’edizione 2020 viene sospesa causa Covid-19.
L’edizione 2021 premia il Progetto “Algor” (web-app per la creazione e l’aggiornamento automatico di mappe concettuali per persone con difficoltà di apprendimento) di Mauro Musarra, Matteo Tarantino, Giovanni Cioffi, Antonino Geraci, Emanuele Gusso, Fabio Frattin.
L’edizione 2022 vede l’affermazione del Progetto T-REM3DIE (Tendon REpair MEdical DevIcE), sistema innovativo per la riparazione dei tendini e dei legamenti, basato su un dispositivo impiantabile e riassorbibile e un applicatore dedicato, che abbatte i tempi di guarigione dei pazienti e i costi per il sistema sanitario. Il progetto è stato sviluppato da un giovane team di ingegneri del Politecnico di Torino, tra cui Mariana Rodriguez Reinoso, Marco Civera e Vito Burgio.
L’edizione 2023, particolarmente ricca di progetti competitivi provenienti da tutta Italia e dai principali incubatori, viene vinta dal Progetto ANOSTRA, sistema che combina hardware e software per permettere la guida autonoma sulle macchine agricole tradizionali. Progetto sviluppato da Giuseppe Castellitto, Tiziano Lombardi, Matteo Ricci e Andrea Perelli.
Fonte: Consorzio Alta Langa