Uno studio condotto dal Oksana V. Arion, dell’University of Kiev, esplora il contributo delle Indicazioni Geografiche italiane allo sviluppo del turismo gastronomico e del loro impatto collettivo sullo sviluppo delle comunità rurali, utilizzandolo come modello per lo sviluppo rurale dell’Ucraina.
Questo articolo è dedicato all’esplorazione delle Indicazioni Geografiche e dei prodotti tradizionali come base per lo sviluppo del turismo gastronomico e del loro impatto collettivo sullo sviluppo delle comunità rurali.
Come soggetto di ricerca è stata scelta l’Italia, una delle destinazioni turistiche più popolari al mondo, un Paese con il maggior numero di indicazioni geografiche registrate e una consolidata tradizione di turismo rurale.
L’analisi dell’esperienza dell’Italia riguardo al contributo dei prodotti tradizionali e delle indicazioni geografiche allo sviluppo del turismo nazionale e dell’economia delle comunità rurali e dello Stato nel suo complesso consente di valutare i vettori di sviluppo dell’Ucraina in questo campo.
Dall’analisi delle banche dati bibliografiche risulta evidente la significativa rilevanza di tali ricerche. Nonostante una certa pubblicità, ci sono relativamente poche pubblicazioni su questo argomento nelle riviste scientifiche ucraine. Al contrario, le pubblicazioni in lingua inglese coprono le Indicazioni Geografiche, il turismo gastronomico e l’enoturismo in modo molto più ampio sia tematicamente che territorialmente. La ricerca si basa su periodici di pertinenti organizzazioni internazionali, associazioni pubbliche, ecc.
L’analisi dei rapporti annuali dell’Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale ha rivelato che oltre il 90% delle indicazioni geografiche mondiali negli ultimi anni rientrano nelle categorie “vini e liquori” e “prodotti agricoli prodotti e alimenti”.
Per quanto riguarda l’Italia, i dati statistici dell’Organizzazione Mondiale del Turismo hanno confermato la sua posizione stabile nel turismo globale (quinto posto in arrivi e entrate turistiche nell’ultimo decennio e più) e una crescita in surplus del saldo turistico (19 miliardi di dollari nel 2019), guidando l’OMC dell’ONU che lo definisce un “paese in forte crescita”. Recenti pubblicazioni dell’Organizzazione Mondiale del Turismo hanno rilevato tassi di ripresa significativi del turismo internazionale in Italia nel periodo post-pandemia.
Secondo Coldiretti, la confederazione nazionale dei settori dell’agricoltura, della pesca, dell’agroalimentare e dell’ambiente in Italia, il contributo previsto all’economia del Paese nel 2023 supera i 30 miliardi di euro da parte dei turisti nazionali e stranieri che scelgono sempre più di trascorrere le vacanze nelle zone rurali.
Questa tendenza è attribuita alla leadership dell’Italia nel turismo enogastronomico, con oltre 5.000 denominazioni di prodotti tradizionali e 838 prodotti e vini protetti da Indicazioni Geografiche (al 2023, secondo il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali italiano), così come come l’immenso potenziale dell’agriturismo.
L’articolo evidenzia inoltre il ruolo significativo svolto dalla rappresentazione degli agropaesaggi unici dell’Italia come paesaggi culturali del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, del Patrimonio Agricolo Mondiale della FAO (progetto GIAHS), ecc., nello sviluppo delle comunità rurali. L’analisi e la panoramica dell’attuale attuazione del sistema delle Indicazioni Geografiche e delle caratteristiche tradizionali garantite in Ucraina hanno consentito di individuare alcune direzioni strategiche per l’applicazione dell’esperienza italiana nei territori ucraini.