Nuovo disciplinare da approvare entro il 2024. Allo studio anche una specifica tipologia per il Carso triestino e novità in materia di etichettatura su produttori e imbottigliatori fuori zona. Parla il presidente del Consorzio, Stefano Zanette: “Il calo del 2023 dipende dalle abbondanti scorte fatte dai buyer negli anni precedenti”
Come il Chianti Classico DOP, come il Barolo e il Barbaresco, il Soave, l’Etna e il Conegliano Valdobbiadene – Prosecco DOP (dove si chiamano ‘rive’). Anche la Doc Prosecco si prepara a valorizzare le peculiarità del suo sterminato territorio compreso tra le regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia introducendo le unità geografiche aggiuntive (uga).
Il maxi distretto, che nel 2023 ha sfornato 615 milioni di bottiglie, contro 638 milioni del 2022, potrebbe presto mettere mano al disciplinare di produzione, provando a segmentare il territorio per evidenziare e raccontare meglio le sfumature territoriali di questo spumante famoso, e imitato, nel mondo.
Progetto ambizioso da approvare entro il 2024
Trovare una unità geografica aggiuntiva in un areale da oltre 28mila ettari è un po’ come cercare un ago in un pagliaio, ma il progetto è ambizioso. Per ora, sembrano essere quattro gli areali individuati per questa rivoluzione, che avrà dei risvolti sul futuro della Doc e uno scopo molto preciso: migliorare la percezione qualitativa del Prosecco, dare maggiore valore alle produzioni, incrementare gli elementi e i contenuti del racconto della denominazione a fronte di un consumatore molto più esigente che in passato sia in Italia sia all’estero.
Fonte: GamberoRosso.it
Crediti foto: Gambero Rosso