Il Ddl passa alla Camera con 159 voti favorevoli, 53 contrari e l’astensione del Pd
Bocciata la pregiudiziale di costituzionalità sollevata a tutela della libertà d’impresa
L’Italia vieta la carne prodotta in laboratorio, quella derivata dalla replicazione di cellule staminali prelevate da animali vivi. Con 159 voti favorevoli, 53 contrari (di +Europa, M5S e Alleanza Verdi-Sinistra) e l’astensione dei deputati di Pd e Azione, diventa legge il provvedimento fortemente voluto dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, e da quello della Salute, Orazio Schillaci.
Le nuove norme sanciscono sia il divieto di produzione che quello di commercio e stabiliscono per i contravventori multe da 10mila fino a 60mila euro, oppure fino al 10% del fatturato realizzato in un anno fino a un massimo di 150mila euro. Intorno a questa tema anche ieri non sono mancati gli scontri ideologici e i rilievi giurisprudenziali.
La mattinata in aula si è aperta con la bocciatura di Montecitorio della questione pregiudiziale di costituzionalità presentata dagli onorevoli Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova, di +Europa, secondo i quali il provvedimento governativo avrebbe violato il principio della libertà di iniziativa economica.
Soddisfatto il ministro Lollobrigida: “L’approvazione del ddl che ho proposto insieme al ministro Schillaci è un risultato storico: l’Italia è la prima nazione a vietare il cibo sintetico, siamo all’avanguardia nella Ue e nel mondo in questa battaglia di civiltà. In Europa vorremmo convincere le altre nazioni a fare le stesse scelte dell’Italia. Tra l’altro – ha aggiunto il ministro – contesto proprio che la procedura in Europa sia affidata all’EFSA, l’Authority per la sicurezza alimentare, perché ritengo sia la medicina a doversi esporre”.
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Fonte: Il Sole 24 Ore