Lo studio condotto da un team di ricerca delle Università di Castilla-La Mancha, malaga e Loyola University Andalusia, sul turismo gastronomico legato alle produzione dei prosciutti DOP “pata negra”, ha analizzato la soddisfazione dei turisti e suggerisce miglioramenti per favorire allo stesso tempo il turismo e la tutela delle produzioni tipiche.
Uno dei principali prodotti spagnoli inclusi nella Dieta Mediterranea e protetto dalle etichette DOP IGP è il prosciutto pata negra, uno dei fiori all’occhiello della gastronomia spagnola nel mondo. Attualmente esistono quattro Indicazioni Geografiche per il prosciutto pata negra, che sono Dehesa de Extremadura DOP, Guijuelo DOP, Jabugo DOP e Los Pedroches DOP.
Il marchio DOP assume particolare importanza per i produttori e i consumatori locali, dato l’idea sbagliata comune che il prosciutto serrano – suini bianchi comunemente presenti al di fuori della penisola iberica – sia un sinonimo di prosciutto iberico – una particolare razza suina della penisola iberica.
Nonostante il riconoscimento dell’alta qualità dei prosciutti DOP “pata negra”, l’interesse come risorsa turistica è ancora scarso, sono stati quindi sviluppati percorsi turistici attorno a queste produzioni DOP.
Lo studio analizza la soddisfazione dei turisti amatoriali all’interno di questi percorsi utilizzando il metodo di modellazione del percorso PLS-SEM sui dati ottenuti da un proprio questionario. I dati forniscono risultati approfonditi su ciò che influenza la soddisfazione dei turisti del prosciutto – caratteristiche socioeconomiche, il loro legame con il prosciutto pata negra, le offerte generali di turismo e tempo libero e la relazione tra entrambe le offerte – evidenziando dove le parti interessate dovrebbero prestare attenzione per migliorare l’esperienza dei turisti.
I risultati evidenziano come le imprese e le parti interessate debbano prestare maggiore attenzione al miglioramento dell’esperienza dei turisti, inoltre mettono in luce la necessità di sviluppare servizi turistici di base nelle aree circostanti le attrazioni turistiche del prosciutto.
Lo studio, oltre che definire il profilo dei turisti del prosciutto, disegna uno scenario promettente in cui le aree rurali potrebbero sfruttare l’opportunità data dal turismo gastronomico per sviluppare ulteriormente un turismo basato sull’esperienza piuttosto che sulla vendita. Inoltre, ciò potrebbe rendere il turismo e i produttori ambasciatori della gastronomia spagnola all’estero, preservandone l’autenticità e coinvolgendo i turisti nella cultura spagnola.