Uno studio condotto dall’Istituto Sperimentale Lazzaro Spallanzani in collaborazione con il CREA ha cercato di utilizzare le tracce di DNA residuo nel latte crudo per identificare e riconoscere il latte proveniente dalla zona di origine del Grana Padano DOP.
Lo scopo di questo studio, condotto da Pozzi A., Nazzicari N., Capoferri R., Radovic S. e Bongioni G., è di indagare se il metabarcoding del DNA dei cloroplasti e l’analisi dei dati dedicata potessero essere uno strumento adatto per identificare e classificare le piccole tracce di DNA vegetale isolate dal latte crudo sfuso, utilizzato per produrre il formaggio Grana Padano DOP, al fine di contribuire allo sviluppo di nuovi sistemi di tracciabilità e per sostenere quello esistente.
Il disciplinare del Grana Padano DOP che definisce quale foraggio può essere utilizzato per l’alimentazione delle mucche. Sono stati quindi raccolti un totale di 42 campioni di latte sfuso destinato alla produzione di Grana Padano DOP da 14 caseifici situati nella zona di produzione. È stato generato un database locale con le sequenze rbcL disponibili per la flora italiana.
L’analisi tassonomica delle specie vegetali nei campioni di latte ha identificato 7 famiglie, 14 generi e 14 specie, l’analisi statistica condotta utilizzando approcci di diversità alfa e beta, non ha evidenziato differenze tra i campioni indagati.
Tuttavia, i campioni di latte sono caratterizzati da un’elevata variabilità vegetale e l’assenza di differenze a più livelli tassonomici potrebbe essere dovuta alla standardizzazione del razionamento alimentare, come richiesto dalle regole del medico di base.
I risultati suggeriscono che il metabarcoding del DNA è una risorsa preziosa per esplorare le tracce di DNA vegetale in una matrice complessa come il latte.