Uno studio, condotto dai Prof. Antonio Caso e Simona Giordano, analizza la possibilità di utilizzare le IG come strumento di sviluppo territoriale e cooperazione internazionale.
La ricerca, realizzata in collaborazione tra l’Università di Bologna e l’Università di Bari Aldo Moro, analizza la capacità di utilizzare le produzioni locali e di nicchia nella creazione di efficaci strategie di sviluppo territoriale a livello internazionale.
Lo studio individua il patrimonio alimentare albanese come uno dei più vari dei Balcani occidentali. La dominazione ottomana e la posizione mediterranea proprio di fronte all’Italia hanno portato ad un incredibile mix di culture e tradizioni.
Poiché l’Albania è candidata ad aderire all’Unione Europea, avrà l’opportunità di proteggere i suoi prodotti alimentari di eccellente qualità con i marchi DOP e IGP. Inoltre, il territorio dell’Albania condivide caratteristiche fondamentali con i laghi del Gargano, soprattutto in relazione alla contea di Dibër, dove si trovano i laghi Ulez e Shkopet.
Entrambi i prodotti agroalimentari tradizionali del territorio sono e possono rappresentare un importante fattore di sviluppo sostenibile e partecipativo, e il presente contributo si propone di esplorare possibili percorsi di sviluppo territoriale a livello transfrontaliero, nel quadro di una sorta di “dialogo” tra le due regioni attraverso le Indicazioni Geografiche (IG).