Cambiamenti climatici e caro prezzi, allarme nazionale: “Futuro a rischio” In Liguria crollano le produzioni di olio, fiori e latte. La Cia si mobilita
I cambiamenti climatici, fra estati dalle temperature mai toccate prima e siccità. I costi dell’energia che, dopo l’impennata del 2021 e la recrudescenza per il conflitto fra Russia e Ucraina, continuano a segnare cifre difficili da fronteggiare. Gli aumenti delle spese per vasi e imballaggi. E, poi: gli infiniti e diversi fronti fra mosca olearia, peste suina, flavescenza dorata della vite, solo per dire tre nemici letali. Il tutto mixato con un’inflazione che ha già piegato le gambe a molte famiglie e che restringe, sempre più, i consumi.
La tempesta perfetta che si sta abbattendo su agricoltori, floricoltori, allevatori, viticoltori e produttori d’olio d’oliva segna percentuali di produzioni in picchiata. Cia Agricoltori Italiani chiama tutti a raccolta: il 26 ottobre, a Roma, la manifestazione “Prezzi alle stelle – agricoltori più poveri. Non toglieteci il futuro” vuole dare voce a settori che, a livello nazionale, hanno visto cali anche del 30 o 40 per cento fra carne, frumento, ortofrutta. Non va meglio in Liguria. Dove a reggere, con uno scenario buono, è solo la vite. Il resto è un quadro di difficoltà che si sommano e moltiplicano. Solo guardando agli agricoltori, le persone iscritte alla Camera di Commercio sono diecimila, in Liguria. Per l’olio i frantoi attivi in tutto il territorio regionale sono 150. E 1.060 aziende zootecniche.
[…]
Fonte: Il Secolo XIX