Il prezzo all’origine è raddoppiato in meno di dodici mesi e ha già raggiunto i 9 euro al litro. Sui banconi del “super” in arrivo bottiglie da 10-11 euro in su
Altro che sterilizzare il carovita. Nel carrello della spesa degli italiani sta per deflagrare una nuova bomba inflazionistica. Quella dell’olio d’oliva. A poche settimane dall’inizio del raccolto 2023 le quotazioni all’origine dell’extravergine sono già a quota 9 euro al litro. E non si parla di DOP o IGP.
Con la partenza della campagna olearia 2023 i prezzi sono destinati a salire. Contrariamente a quanto accade solitamente con l’arrivo dell’olio nuovo, emergerà in tutta la sua gravità il deficit di produzione atteso per quest’anno. Se da noi gli uliveti dovrebbero dare il 20% in meno di prodotto rispetto allo scorso anno, in Spagna il raccolto è praticamente dimezzato.
A far scattare l’allarme per primo è stato il Dipartimento del commercio Usa che ad agosto ha censito il valore record di 8.900 dollari la tonnellata. In pratica 8,90 dollari al litro. Il 130% in più rispetto alla quotazione dell’agosto 2022. Andamento già confermato anche per l’Italia da Ismea Mercati che sempre per il mese scorso ha registrato un prezzo medio dell’extravergine all’origine di 8,96 euro al litro. Un anno prima si pagava 4,49 euro.
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Fonte: Libero Quotidiano