Turismo DOP – Il rapporto sul turismo enogastronomico italiano lo conferma: cibo e vino sono sempre più decisivi per la scelta delle località da visitare e in questo contesto le potenzialità per il settore caseario sono ancora tutte da esplorare
Il 2023 segnerà la definitiva consacrazione del binomio tra viaggi e prodotti enogastronomici, che rappresentano sempre di più il valore aggiunto per l`esperienza di chi visita città e località di villeggiatura, al mare e in montagna. Un quadro più che positivo, tracciato dalla sesta edizione del Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano curato dalla professoressa Roberta Garibaldi , che ormai tradizionalmente fotografa dati e tendenze del settore. Secondo il documento, infatti, il 58% dei turisti italiani che hanno compiuto almeno un viaggio nel corso dell`ultimo anno, ha scelto proprio l`enogastronomia come fattore principale che li ha motivati a spostarsi. Si parla di 9,6 milioni di persone che ha puntato su cibi, vino e birra, confermando una tendenza pienamente positiva, registrando una crescita del +37% rispetto al 2016. Anche chi non fa dell`enogastronomia la leva principale del suo viaggio, però, conferma quantomeno la centralità nella scelta: sette viaggiatori su dieci, infatti, confermano di avere cercato almeno cinque volte nel corso dei propri viaggi più recenti esperienze di questo tipo.
Il Rapporto contiene un focus sul Turismo DOP, curato da Mauro Rosati, direttore generale di Fondazione Qualivita. Una collaborazione che ha consentito di isolare e fare emergere le esperienze turistiche promosse direttamente dai consorzi di tutela DOP e IGP, in sinergia e a vantaggio di una filiera che comprende operatori territoriali del settore turistico, aziende e agriturismi. Da questa esperienza nasce il cosiddetto Turismo DOP, ossia quello legato a esperienze turistiche legate a progettualità autentiche sui prodotti a Indicazione Geografica: un fenomeno anch`esso in forte crescita, che parte da una base produttiva da 19,1 miliardi di euro, che pesa per il 21% sull`intero settore agroalimentare e, aspetto fondamentale ai fini turistici, copre la totalità delle province italiane.
La fama internazionale di prodotti italiani a Indicazione Geografica si somma al fiorire di iniziative promosse dai Consorzi, che mettono le filiere DOP e IGP al centro dell`esperienza. Con casi scuola ormai affermati a partire dal settore del vino (Cantine Aperte, Gran Fondo del Gallo Nero, Tempio dà Brunello), dell`olio (Frantoi Aperti, Oliveti Aperti), dei prodotti a base di carne o gli aceti balsamici e i distillati. Positive le esperienze del settore caseario, come dimostra il successo crescente di iniziative come Caseifici Aperti e Made in Malga. L’Osservatorio Qualivita ha registrato, solo nel 2022, oltre 230 eventi organizzati dai Consorzi, che comprendono visite, degustazioni, festiva e iniziative che intercettano la richiesta di esperienze autentiche nei territori del cibo e del vino.
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Fonte: Il Latte
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