Le prime evidenze di una vendemmia partita con una decina di giorni in ritardo, portano a stimare un calo di almeno il -15% della quantità, a fronte però un’ottima qualità dell’uva
Al via con la corsa alla raccolta dei grappoli di uve di Negroamaro per le basi spumante la vendemmia 2023 in Puglia che paga il conto degli eventi estremi causati dai cambiamenti climatici, per cui Coldiretti/Puglia stima quantità in calo di almeno il -15% ma, per fortuna, qualità eccellente. La produzione pugliese non dovrebbe scendere sotto ai 9 milioni di ettolitri, contro i quasi 11 milioni dell`anno scorso, facendo comunque entrare il 2023 fra i peggiori della storia del vigneto in Puglia. Si attende però una produzione di qualità, ma per quanto riguarda i volumi e molto dipende dall`evoluzione delle temperature e delle precipitazioni nelle prossime settimane e dall`impatto dei cambiamenti climatici, con i viticoltori che devono stare sempre più attenti alla scelta del giusto momento per la raccolta e la lavorazione in cantina, con il supporto continua di una qualificata consulenza tecnica.
Con un totale di 38 vini DOP e IGP la Puglia si posiziona al quinto posto della classifica nazionale dei prodotti certificati (dati Ismea- Qualivita) con il comparto vitivinicolo che pesa per il 92,7%. Da registrare il `boom` verificato nel Regno Unito, il che evidenzia come l`export pugliese si sia rivelato più forte della Brexit, dopo le difficoltà iniziali legate all`uscita dalla Ue. Grande successo anche del biologico, dove 1 ettaro su 8 di vigneto è biologico in Puglia, la seconda regione italiana con 10.900 ettari nel segmento del vino bio, con una spiccata attenzione anche all`ambiente, testimoniato dall`utilizzo del `tappo bio`, la chiusura innovativa “carbon neutral”, riciclabile al 100% e realizzata con materiali rinnovabili d`origine vegetale.
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Fonte: Quotidiano di Bari