I dati dello studio di intesa Sanpaolo mostrano ottime performance dell’export agroalimentare nel Mezzogiorno e confermano il boom della Mozzarella di Bufala Campana DOP con un export al +32% nel primo trimestre del 2023
Tra le filiere distrettuali del Mezzogiorno meglio posizionate per valore dell’export, spicca l’agroalimentare: +197 milioni di euro, che corrispondono a un aumento del +14,2%. È quanto emerge dal monitor dei distretti industriali del Mezzogiorno, condotto dalla direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. In particolare, si conferma il boom della Mozzarella di Bufala Campana DOP nell’export con quasi il 32 per cento in più nel primo trimestre del 2023. Ma anche caffè e confetterie del Napoletano (+30,1%), conserve di Nocera (+25,5%), alimentare napoletano (+18,9%), alimentare di Avellino (+15,7%), agricoltura della Piana del Sele (+2,4%).
Gli indicatori che emergono dall’agroalimentare, settore trainante dell’economia meridionale, «con la sola esclusione dell’ortofrutta barese (-53,2%, -83 milioni di euro) a causa del forte calo delle vendite in Algeria e Tunisia, e dei vini e liquori della Sicilia occidentale (-5,7%)». Invece spicca il «lattiero-caseario sardo (+61,2%), che ha incrementato notevolmente l’export (+16 milioni di euro), grazie al balzo delle vendite negli Usa» e «all’ottima performance in Cina, Giappone e Nuova Zelanda». Crescita a doppia cifra anche per le esportazioni di Pomodoro di Pachino IGP (+49,3%), ortofrutta e conserve del Foggiano (+46,6%), pasta di Fara (+38,4%), Mozzarella di Bufala Campana DOP (+31,9%), caffè e confetterie del Napoletano (+30,1%), olio e pasta del barese (+27,7%), conserve di Nocera (+25,5%), alimentare napoletano (+18,9%), alimentare di Avellino (+15,7%), vini di Montepulciano d’Abruzzo (+9,3%), ortofrutta di Catania (+8,6%) e agricoltura della Piana del Sele (+2,4%)».
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Fonte: Corriere del Mezzogiorno