CSQA torna come Organismo di controllo del formaggio valdostano Fontina DOP per il rilancio della filiera certificata
Al via il piano dei controlli sul formaggio tipico valdostano Fontina DOP, filiera che vale alla produzione 34 milioni di euro, che verrà svolto sotto la vigilanza del ministero dell’Agricoltura, dall’organismo di certificazione CSQA.
Ad approvarne la pubblicazione è l’Icqrf, l’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari del Masaf.
Fortemente legata alle specificità della montagna, la Fontina Dop può contare oggi su una filiera composta da 700 allevamenti, 200 alpeggi e 162 produttori associati, con una produzione di 400 mila forme l’anno, di cui un 10% destinato all’export.
Tra gli elementi più rilevanti del piano, applicato a tutti i soggetti della filiera disciplinata – allevatori, trasformatori e porzionatori/confezionatori, ci sarà un sistema di comunicazioni per coordinare tutte le attività della filiera, tra cui la raccolta delle notifiche degli alpeggi, la gestione delle autorizzazioni di conformità del prodotto e le attività di verifica della marchiatura delle forme.
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“Dopo tre anni, per scelta unanime del rinnovato Consiglio di Amministrazione, torna CSQA come Organismo di Controllo – sottolinea Andrea Barmaz, Presidente del Consorzio Produttori e Tutela della Fontina DOP – in concomitanza della richiesta di modifica del disciplinare di produzione cui seguirà il nuovo piano dei controlli; siamo pertanto lieti di lavorare nuovamente con un Organismo che già conosce bene la filiera Fontina DOP”.
“Il ritorno della Fontina DOP tra le Indicazioni geografiche controllate da CSQA, è motivo di orgoglio e a conferma del nostro lungo e articolato operato, svolto in quasi vent’anni, sul fronte della certificazione e valorizzazione di questa eccellenza valdostana” afferma Pietro Bonato, Direttore Generale e AD di CSQA. “Con la rinnovata fiducia del Consorzio di Tutela prosegue il nostro impegno a supporto della filiera della Fontina DOP attraverso un’efficace attività di certificazione e controllo che si concentra nell’adattare le azioni ad una filiera produttiva diversificata, costituita sia da produttori invernali che da produttori estivi, ovvero alpeggi, molti di questi con casere anche ad alta quota. Siamo altresì al lavoro, insieme al Consorzio, per implementare elementi di innovazione, legati non solo alla qualità del prodotto, ma anche ai temi della sostenibilità”.
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Fonte: Ansa.it