Si è tenuto oggi presso il Palazzo dell’Emiciclo dell’Aquila, sede del Consiglio regionale dell’Abruzzo, la presentazione in anteprima del Rapporto “Bio in cifre” alla presenza delle autorità del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, della Regione Abruzzo e della città dell’Aquila e delle Associazioni e Organizzazioni professionali di settore.
L’atteso Piano nazionale per la produzione biologica, che guiderà il settore verso gli obiettivi di sviluppo richiesti dalla strategia europea Farm to Fork e ribaditi nella legge nazionale del 9 marzo 2022, è ormai ai blocchi di partenza, concluso l’iter di ascolto delle parti coinvolte. Il settore potrà contare su uno strumento programmatico che punta a potenziare ulteriormente l’offerta e migliorare il posizionamento, facendo leva sull’innovazione, la digitalizzazione, l’aggregazione, la semplificazione amministrativa e la promozione.
Intanto, come testimoniano gli ultimi dati del Rapporto Bio in cifre, il biologico italiano è ormai lanciato verso il target del 25% di superfici investite a BIO, previsto dalla Strategia Farm to Fork al 2030, con già 6 regioni che hanno oltrepassato questo traguardo, e un’incidenza media balzata a quasi il 19%, grazie all’incremento registrato anche nel 2022. In parallelo il numero degli operatori (produttori, trasformatori e importatori) prosegue la sua crescita a un ritmo piuttosto sostenuto, confermando l’Italia al primo posto in Europa per numero di aziende agricole biologiche certificate e sui gradini del podio anche per estensione della Sau biologica.
Il 2022 ci restituisce l’immagine di un settore in fermento, al centro delle politiche nazionali e comunitarie e degli investimenti degli operatori, ma con i consumi che stentano a recuperare slancio. La spesa domestica, seppur in ripresa su un deludente 2021, non soddisfa appieno le aspettative, crescendo a un ritmo inferiore all’agroalimentare complessivo e al tasso di inflazione. Segnali più incoraggianti provengono invece dalla prima indagine campionaria condotta presso i pubblici esercizi, con oltre il 50% dei bar italiani e quasi il 70% dei ristoranti che hanno dichiarato di aver proposto o impiegato nelle loro preparazioni culinarie cibi, bevande e materie prime biologiche nel corso del 2022.
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Fonte: ISMEA.it