Dall’Emilia-Romagna ad Abruzzo e Molise, otto regioni celebrano i venticinque anni della lgp Quasi 80 operatori commerciali e 977 macellerie in tutto il territorio nazionale, e il trend è in crescita
C’è una filiera importante che coinvolge molte regioni della Penisola, Emilia Romagna e Marche in testa, ed è quella del Vitellone Bianco dell`Appennino Centrale lgp, indicazione geografica protetta. Attualmente conta 3.218 allevatori presenti in 8 regioni del Centro Italia (Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Molise, Abruzzo e Campania), con 77 operatori commerciali e 997 macellerie in tutta Italia.
Il trend è in costante crescita, così come il numero dei bovini certificati, che nel 2022 sono stati18.311. Il 2023 è inoltre un anno “speciale” perchè ricorre un doppio anniversario, ovvero i 25 anni della IGP, primo marchio di qualità per le carni bovine fresche approvato nel 1998 dall’Unione Europea per l’Italia, e i 20 anni dalla costituzione del Consorzio di tutela.
L’iniziativa prese il via grazie a un gruppo di allevatori che a metà degli anni `90 chiesero all’Unione Europea il riconoscimento di una certificazione di qualità sulla carne delle razze bovine tipiche del Centro Italia: Chianina, Marchigiana e Romagnola. Complessivamente gli allevamenti di bovine da carne nelle Marche sono più di 2.200 per un totale di quasi 39 mila capi mentre gli allevatori in Emilia Romagna sono 2.370 per un totale di oltre 85.600 esemplari. La razza Romagnola è molto radicata in Appennino anche se il numero di esemplari non è elevato.
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Fonte: Il Resto del Carlino