Il Parlamento Ue ha approvato, con una larga maggioranza, il nuovo regolamento che introduce l’obbligo di indicare sull’etichetta dei prodotti DOP e IGP il nome del produttore e l’origine della materia prima.
Ci sono politiche dell’UE a cui siamo ormai abituati e che diamo per scontate, ma che rappresentano ancora uno strumento fondamentale per la tutela della nostra industria o della nostra agricoltura, come il nuovo regolamento UE sui prodotti DOP e IGP, che aggiorna le regole in vigore.
Giovedì scorso il Parlamento Ue ha approvato con una maggioranza di oltre il 95%, evento abbastanza raro, la posizione da tenere nel negoziato con il Consiglio. Il cosiddetto «trilogo» tra le istituzioni Ue inizierà già domani.
Il nuovo regolamento introduce l’obbligo di indicare sull’etichetta di qualsiasi prodotto DOP e IGP il nome del produttore e, per i prodotti IGP, l’origine della materia prima. I prodotti trasformati che contengono un ingrediente di una IGP non potranno essere denominati con il nome della IGP, a meno che non sia consentito dai produttori di quella indicazione geografica.
Aumenta la tutela dei prodotti online: i domini che utilizzano il nome di una IGP senza averne il diritto dovranno essere automaticamente chiusi o assegnati a un gruppo di produttori che la utilizza legalmente.
Gli eurodeputati chiedono inoltre all’Ufficio dell’Ue per la proprietà intellettuale (Euipo) di istituire un sistema di allerta per monitorare la registrazione dei nomi di dominio.
«Sono stati anche eliminate le falle del sistema che consentono di sfruttare indebitamente la reputazione delle indicazioni geografiche», spiega l’eurodeputato Paolo De Castro (Pd), relatore per il nuovo regolamento Ue. Un caso abbastanza frequente per i prodotti italiani che vedono la concorrenza sleale, ad esempio, dell’aceto balsamico sloveno e cipriota o del Prosek croato.
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Fonte: L’Economia – Corriere della Sera