Realizzata in Basilicata la scuola del Casaro per le produzioni lattiero-casearie tradizionali sostenibili”
“Il CREA ha fortemente voluto la Scuola del Casaro e l’ha realizzata a Bella, in Basilicata, sede CREA che in passato ha determinato la rinascita italiana dei formaggi a latte crudo e che è stata rilanciata per essere il nuovo centro di riferimento per l’arte casearia nazionale. E’ un’iniziativa concreta per il rilancio del settore, specie nelle aree interne e meridionali, come nella grande tradizione centenaria del Centro di Bella. Con un grande successo di partecipazione e risultati”. Così Stefano Vaccari, Direttore Generale del CREA, in occasione dello stage della prima Scuola CREA per “Tecnico nelle produzioni lattiero-casearie tradizionali sostenibili”, presso il Consorzio del Parmigiano Reggiano.
Lo stage. Si tratta della naturale conclusione del percorso formativo, inaugurato lo scorso 14 novembre, di 540 ore complessive, realizzate in aula, in laboratorio di caseificazione e presso altre aziende convenzionate, specializzate nell’allevamento zootecnico e/o produzione lattiero-casearia collocate sul territorio regionale e nazionale. In particolare lo stage, della durata di 240 ore, sarà realizzato presso i caseifici del sud Italia e vede la partecipazione alle attività di 12 giovani casari, di età inferiore ai 40 anni, che potranno completare, consolidare e mettere in pratica le conoscenze acquisite finora sui formaggi di qualità italiani a marchio DOP, un’eccellenza dl nostro agroalimentare. La scuola ha toccato i temi più diversi: dalle paste filate ai formaggi a pasta dura tradizionali e innovativi, dalla stagionatura e dai difetti dei formaggi, alla caseificazioni con diverse tipologie casearie e analisi sensoriale, dai controlli di qualità alla valorizzazione, packaging e marketing.
La scuola. Un’iniziativa unica nel suo genere, soprattutto al Sud, che forma giovani, in possesso di diploma tecnico-professionale o di competenze specifiche nel settore lattiero caseario, non solo su diversi metodi di caseificazione, ma anche su responsabilità produttiva, rafforzamento della filiera, valorizzazione e sostenibilità delle risorse del territorio e aumento del benessere delle comunità locali. Si tratta di competenze fondamentali per poter essere innovativi e competitivi sui mercati, garantendo al contempo la qualità del nostro Made in Italy. Il tutto finalizzato all’inserimento dei nuovi casari in aziende zootecniche regionali ed extra-regionali, che intendono far parte e/o costruire una piccola filiera aziendale.
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Fonte: Gusto24h.it