Dai multicereali ai grani antichi, i 20mila panifici artigianali dopo il calo di vendite degli ultimi anni, frenano la fuga di consumatori con soluzioni che allungano la vita dei prodotti
L’ 84,9% degli italiani non rinuncia al rito del pane fresco e continua a comprarlo dai 2o mila panifici artigianali in attività, che ne stornano circa 1,5 milioni di tonnellate l’anno (fonte Aibi). Ma ne acquistano meno che in passato e con minor frequenza, tanto che in4o armi il consumo è diminuito del 65%, crollando a 85 grammi giornalieri pro capite (fonte Associazione Panificatori di Confcommercio Milano).
In parallelo, però, sono esplose le vendite di pani industriali, arrivate a oltre 216 tonnellate (fonte NielsenIQ), e molti prodotti che hanno continuato a crescere anche nel difficile 2022, come il pane da tramezzino (+8,5% in volume), i panini, tipo quelli da hamburger (+8,3%) e il pancarrè (+5%).
Uno scenario che costringe i panificatori a ripensare il loro business. Come? Prima di tutto rinnovando i prodotti. “Piacciono le ricette speciali, come i multicereali, e i pani salutari – afferma Alberto Molinari, presidente di Aibi, l’Associazione Italiana Bakery Ingredients – e si preferiscono i formati piccoli e la pagnotta, perché resiste più giorni”.
[…]
Fonte: Il Sole 24 Ore