Pur coprendo una grossa fetta del Pil e dell’export italiano, negli ultimi armi il settore zootecnico sta facendo i conti con una massiccia riduzione del numero di medici veterinari.
La carenza dei veterinari nel settore zootecnico è un problema sottovalutato che, al di là della professione, coinvolge più livelli. Dall’università alla filiera agroalimentare, fino ai consumatori e all’intero sistema Paese. Sono sempre di più i neolaureati che orientano la propria carriera verso il trattamento degli animali da compagnia. Cani, gatti o specie esotiche hanno la meglio su bovini, ovini o suini, innescando un processo tutt’altro che circoscritto all’Italia e riconoscibile sul territorio europeo ed extraeuropeo.
Quale la strategia per correggere il tiro? Sul fronte accademico, lavorare sulla specializzazione. E valorizzare percorsi a stampo zootecnico nelle facoltà agevolate, per geografia, dalla disponibilità di risorse sul territorio.
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Fonte: Il Sole 24 Ore