La collaborazione tra filiera e ricerca, il dialogo con le istituzioni europee, il miglioramento delle pratiche per soddisfare i criteri green.
Sono tanti i dossier sul tavolo del comparto agroalimentare italiano, una delle eccellenze del nostro Paese, con 155 miliardi di fatturato nel 2021. Un settore riconosciuto anche a livello globale, come testimoniano i 52 miliardi di export di food beverage (+11% sul 2020) e il fatto che l’Italia vanti il maggior numero di cibi e vini certificati DOP e IGP, per un valore alla produzione che supera i 19 miliardi. La qualità e la distintività dell’agroalimentare italiano non sono certo in discussione: il numero di prodotti riconosciuti (oltre 800), la struttura organizzativa, il bagaglio di competenze degli operatori e la capacità di coordinamento dei Consorzi di tutela (in totale 291) rendono il nostro Paese leader in Europa nel settore.
Ma fermarsi a questi risultati, rinunciando ad approfondire temi come la sostenibilità, rischierebbe di far perdere all’Italia il proprio vantaggio competitivo. “Occorre incentivare la collaborazione tra filiere DOP e IGP e la ricerca scientifica, italiana per rispondere alle problematiche di certe produzioni che invece hanno tutti i requisiti per affrontare la transizione ecologica – spiega Mauro Rosati, direttore di Fondazione Qualivita, nata nel 2000 con l’obiettivo di valorizzare e tutelare le produzioni agroalimentari europee di qualità -. Attualmente sono oltre 200 i progetti di ricerca attivi nelle filiere, senza considerare l’effetto che deriverà dalle risorse del Pnrr in questo ambito. Allo stesso tempo, bisogna migliorare il coordinamento tra università, Consorzi di tutela e imprese nel diffondere e implementare i risultati nelle filiere, anche per la difficoltà di interfacciarsi con numerose, spesso piccole, realtà aziendali diffuse nei territori”. Come creare una nuova visione della qualità agroalimentare italiana sarà l’argomento principale dell’Italia Next Dop –1° simposio scientifico filiere DOP e IGP, che si terrà a Roma il prossimo 22 febbraio presso il Centro Congressi Auditorium della Tecnica a Roma.
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Fonte: L’economia (Corriere della Sera)