«La salute non c`entra nulla, qui si parla di soldi, di lobby che imperversano a Bruxelles e di un`Europa che è ostaggio delle multinazionali, altro che di un bicchiere di vino». Ettore Prandini, presidente di Coldiretti – oltre un milione e mezzo d`imprese agricole associate, la rappresentanza dell`agroalimentare di eccellenza con Filiera Italia – è su di giri: l’attacco dell’Irlanda al vino con le etichette terroristiche e il silenzio assenso dalla Commissione europea lo hanno convinto che tira una pessima aria per i nostri prodotti. Compresa la demonizzazione della zootecnia, il «mestiere» di Prandini.
“M`interessa – prosegue Prandini -però fare chiarezza sul vino […]. Osservo, ma è per far capire che certi giudizi buttati lì magari per fare notizia contrastano con la realtà, che in Italia ci sono migliaia di centenari e tutti dichiarano di aver sempre bevuto vino e di continuare a consumarlo. Vorrei sapere perché gli stessi allarmi che si lanciano sul vino non li sento per i cibi ultraprocessati, pieni di sostanze chimiche, di cui si fa fatica a riconoscere gli ingredienti e che l`Europa vuole imporci”.
“Per loro è conveniente promuovere bevande che con la chimica magari riproducono anche gli aromi del vino ed è indispensabile togliere dal mercato un concorrente come l`Italia”.
[…] È la prima volta che accade che il Parlamento venga scavalcato e questa Commissione è particolarmente sensibile alle istanze dei lobbisti.
[…]
Fonte: La Verità