Ucraina: le città sventrate da ricostruire, insieme al sistema delle infrastrutture, ma anche le opportunità dell’alimentare in un Paese che è un colosso agricolo
Non è difficile immaginare i settori in cui l’Ucraina attirerà investimenti, una volta che si sarà avviata ad uscire dall’attuale drammaticissima fase. Anche la presenza delle imprese italiane nel Paese, simbolicamente confermata dall’apertura della sede di rappresentanza di Confindustria a Kiev, guarda in questa direzione; pur se in uno scenario che al momento resta altamente incerto. La visita di ieri fa seguito al memorandum of understanding, del 21 giugno scorso e il fatto stesso che dopo sei mesi si sia arrivati a concretizzare quegli impegni testimonia quanto il dossier sia importante per Viale dell’Astronomia.
Naturalmente è ancora presto per fare qualsiasi tipo di cronoprogram ma: la variabile bellica condiziona pesantemente le mosse future. Ma è possibile preparare il terreno, allacciare relazioni, far conoscere agli interlocutori il sistema Italia con le sue eccellenze ma anche le sue complessità. Quando si tornerà ad una situazione di al- meno parziale normalità, ci saranno soprattutto immobili, strade e ponti da ricostruire. Il coinvolgimento più diretto sarà quindi quello delle imprese che operano nel settore delle costruzioni, che si occupano di acciaio e di cemento, con le relative filiere. Alimentare e agroindustria però sono settori con potenzialità ugualmente rilevanti. L’Ucraina è un grandissimo esportatore di grano ma eccelle anche in molte altre produzioni: sono molte le realtà produttive italiane che si possono candidare a svolgere un ruolo importante.
Fonte: Il Messaggero