L’Alta Langa DOP chiude in positivo il 2022, segnando un +40% sulle vendite rispetto all’anno precedente, accogliendo 18 nuovi soci nel Consorzio – il numero di membri sale a 134 -, e con 3 milioni di bottiglie prodotte nell’ultima vendemmia.
Dal punto di vista della promozione, un grande riscontro è stato ottenuto dalla quarta edizione de La Prima dell’Alta Langa, l’annuale evento di degustazione di tutte le cuvée dei soci del Consorzio. La scorsa primavera si è svolto nella sede torinese di Italdesign, azienda piemontese di fama internazionale che, dal 1968, si occupa di progettazione, costruzione prototipale e di pre-serie per brand di tutto il mondo nei campi dell’automotive e del product design.
Hanno partecipato 1200 operatori professionali accreditati da tutta Italia e dall’estero. Per esaltare il valore del “Made in Piemonte” con Italdesign è stato studiato un iconico calice, “Terra”, che il Consorzio usa negli eventi ufficiali ed è attualmente esposto nella mostra “DNA. I geni dell’Automobile nell’industrial design” in corso al Museo dell’Automobile di Torino.
Il calice “Terra” è stato protagonista delle degustazioni di Alta Langa DOP all’interno dei Cooking Show della Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, dove chef italiani e internazionali hanno presentato le loro preparazioni al Tartufo abbinate ai vini Alta Langa dei produttori soci del Consorzio.
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Insieme al Centro Nazionale Studi Tartufo sta proseguendo il progetto pilota di sensibilizzazione dei soci viticoltori per dedicare una porzione di terreno alla piantumazione di alberi simbionti del tartufo bianco: 150 piante sono state messe a dimora tra i vigneti dell’Alta Langa, più altre 30 dedicate al tartufo nero.
Il 2023 porterà un forte segnale di fiducia nel futuro della denominazione, che vuole crescere e affermarsi: vi sarà infatti una riapertura del bando vigneti che consentirà l’iscrizione di 220 nuovi ettari ad Alta Langa DOP nel prossimo triennio 2023-2025.
Dice la presidente, Mariacristina Castelletta: «La nostra denominazione è unica e speciale, fatta da persone ambiziose, agricoltori e produttori di bollicine uniti insieme da una visione lungimirante e da un grande orgoglio piemontese. Abbiamo fatto tanta strada in questi ultimi anni. Solo dieci anni fa i produttori erano 12, adesso siamo 55. Anno dopo anno siamo cresciuti in termini di vendita con percentuali a doppia cifra. Ora inizia una nuova sfida: il prossimo triennio sarà determinante per il futuro. L’apertura sostanziale delle superfici ci proietta, entro 10 anni, in una dimensione doppia rispetto all’attuale. Abbiamo davanti un grande futuro e la possibilità di una crescita importante che affronteremo tutti insieme, coesi, mantenendo la vocazione di qualità che questo vino ha nel suo DNA».
Fonte: Food Community