Che il concetto di sovranità alimentare, nelle intenzioni del Governo Meloni non vada confuso con quello di anarchia è stato chiaro fin dalle primissime battute.
Infatti, la prima settimana di lavoro al neo ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare il ministro, Francesco Lollobrigida si è dovuto occupare di disinnescare una vera e propria mina a Bruxelles: il dossier che puntava a escludere vino e carni dal novero dei settori beneficiari di fondi alla promozione Ue. E la missione si è conclusa con un successo. Le azioni promozionali all’estero di vino e carni continueranno a essere sovvenzionate da fondi Ue per l’intero 2023. Ma, soprattutto, il concetto di Sovranità alimentare può diventare anche una leva per l’export. Se ne è discusso ieri a margine dell’assemblea della Coldiretti a Roma.
Infatti, se l’obiettivo è quello di difendere le specificità agroalimentari italiane e le filiere che ne sono coinvolte nella produzione e vendita si può certo prescindere dall’esigenza di difenderne gli spazi di mercato e, se possibile, di ampliarne ancora gli sbocchi. «Noi ne siamo fermamente convinti – ha commentato ieri il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini -. L’agroalimentare made in Italy per autopromuoversi ha sempre puntato sulla valorizzazione delle proprie specificità, del proprio legame con le tradizioni e i territori. Il nostro agroalimentare potrà differenziarsi da quelli di altri produttori perché è tra quelli più sicuri (i test sui residui chimici dei prodotti ortofrutticoli made in Italy riportano sempre valori di molto inferiori non solo ai limiti ma anche alla media dei prodotti riscontrati sui mercati) ed è tra quelli più sostenibili“.
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D’altro canto, non si tratta di nulla di nuovo. Il vino italiano, ad esempio, ha saputo guadagnare spazio sui mercati proprio grazie alla propria distintività. Alla propria estrema varietà dovuta al legame con territori, condizioni pedoclimatiche e vitigni autoctoni. Tutte caratteristiche molto diverse da una regione all’altra. Requisiti che lo hanno distinto rispetto alle produzioni di altri competitors basate su poche varietà e condizioni ambientali spesso molto simili.
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“La sovranità alimentare – ha detto il ministro dell`Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida – è anche la difesa delle specificità del nostro sistema agroalimentare in termini di produzione e di trasformazione. È garanzia di poter continuare ad esportare all`estero, sulla base della domanda dei prodotti assicurati dal sistema Italia, che è considerato a livello mondiale di per sé garanzia di eccellenza. La sovranità alimentare è tutt`altro che chiusura, ma volontà di rafforzare il ruolo dell`Italia, dei suoi prodotti e delle sue imprese a livello internazionale, per far crescere la ricchezza e poterla redistribuire ai più deboli“.
Fonte: Il Sole 24 Ore