Franciacorta DOP: la domanda è in costante crescita, nonostante un contesto difficile, con un +14,3% a volume, +14,47% a valore solo nel primo semestre 2022 e un rimbalzo sull’export del 20,7% su base annua.
Ma la produzione fatica a tenere il passo alimentando quella sorta di «paradosso» per la Franciacorta: il comprensorio delle bollicine made in Bs sta vivendo il momento di massimo splendore, ma in diversi casi le cantine hanno esaurito i vini e l’unica opzione rimane frenare gli ordini e contingentare le scorte.
«Questo non significa che in questo periodo non si potranno soddisfare le richieste – assicura Silvano Brescianini, presidente del Consorzio di tutela -: non sarà possibile con tutte». La situazione trova riscontro soprattutto nei problemi climatici, con ricadute su varie vendemmie.
L’anno zero, su questo fronte, è stato il 2017, quando la gelata tardiva di ottobre ha «bruciato» almeno il 50% del raccolto, di poco sopra i 119 mila quintali. Se il 2018 è stato di ripresa (297 mila quintali), nel 2019 un nuovo «tracollo» a 197 mila quintali. Alla ripartenza del 2020 (280.086 quintali) ha fatto seguito un poco generoso 2021 (con 216.015 quintali). Nel 2022 di uva ce n`era in abbondanza, ma la siccità e le temperature di un’estate bollente hanno dato un nuovo colpo di grazia alle rese.
«Purtroppo ormai ogni anno siamo vittime di fenomeni che non si erano mai registrati in egual misura o entità – sottolinea Brescianini -. Il 2013 è ricordato per l’attacco di Drosophila Suzuki, insetto che colpisce l’uva in fase di maturazione, l’estate del 2014 è stata tra le più fredde e piovose degli ultimi decenni, quella del 2015 caldissima, nel 2016 è stato il turno della peronospora. Nel 2017 abbiamo perso metà produzione per la gelata, che abbiamo avuto anche l’anno scorso seppur meno pesante insieme ad una violenta grandinata. Fino al grosso problema della siccità di quest’anno. Problematiche con le quali, purtroppo, dovremo imparare a convivere».
Il tutto mentre il trend di gradimento del Franciacorta non si ferma. Tra il 2021 – anno record con le vendite che, per la prima volta, hanno superato i 20 milioni di bottiglie di bollicine – e il 2022 il comprensorio ha beneficiato di un periodo favorevole e raccogliendo i frutti di un lungo lavoro di promo zione. Anche all`estero, dove quest`anno potrebbe arrivare a una quota del 15%.
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Fonte: Avvenire