Pasta di Gragnano IGP: semplicemente tramite uno smartphone è possibile verificare tutti i passaggi del processo produttivo, dal campo alla tavola.
Quando si dice “Italia” si pensa subito alla buona cucina, al mangiare bene, ai tanti piatti tipici regionai che sono diventati un punto di forza del “bel Paese”. Ma se diciamo “pasta” si abbattono le differenze territoriali in nome di un alimento che è simbolo universale di bontà, tradizione, artigianalità e italianità. L’unica differenza la fa Gragnano, la città dov’è nata la pasta artigianale e dove viene prodotta 28 Pastai, la prima IGP ad essere zero pesticidi e glifosato, cioè senza alcun prodotto fitosanitario (i cosiddetti pesticidi) tra cui la micotossina Deossinivalenolo, più conosciuta come Don. Ogni consumatore può verificare personalmente tutti i passaggi della filiera produttiva certificati attraverso la certificazione blockchain, che ne fa la prima pasta italiana interamente tracciata, semplicemente inquadrando con il proprio telefono il QR code presente su ogni confezione.
La tradizione secolare che nasce nella Valle dei Mulini
28 Pastai produce la pasta nell’edificio dove agli inizi del ‘900 aveva sede il Molino e Pastificio Emidio Di Nola, a picco sulla Valle dei Mulini, dove, grazie alle condizioni ambientali favorevoli, anche per l’essiccazione, si è sviluppata la lavorazione farinacea fin dal XIII secolo. L’origine stessa del nome lega l’azienda al proprio territorio, al suo retaggio e alla tradizioni: qui, sin dal principio dell’800, la sorgente Forma alimentava infatti 28 mulini, in piena armonia con gli altrettanti pastifici. Sono i volti, i nomi e le esperienze di quei precursori a ispirare ancor oggi l’attività dell’azienda e a raccontare la storia del suo prodotto.
La passione per il territorio, la cura tipicamente artigianale e la costante ricerca della qualità si tramandano idealmente da generazioni, da quando Antonio Di Nola, nonno di Emidio, che nel 1934 fonderà l’opificio omonimo rilevando il Pastificio Parlato, impastava i maccheroni a mano. Sono proprio questi valori, nonché quei profumi e quel peculiare coloro giallo paglierino a ispirare, circa cinquant’anni dopo, il fondatore di 28 Pastai, figlio di un dipendente di quello stesso pastificio Emidio di Nola, a cui deve il suo nome, gesto di riconoscenza del padre verso colui che considerava un grande uomo.
I 5 migliori grani duri 100% italiani per una miscela unica
Il legame affettivo, onomastico e memoriale del fondatore, trova perfetta corrispondenza nei valori della sua azienda e nella qualità dei prodotti: ancora oggi, infatti, 28 Pastai lavora con metodi tradizionali, usando solo trafile di bronzo ed essiccando la pasta lentamente a basse temperature, al fine di mantenerne intatte tutte le qualità organolettiche, peculiarità da tutelare e proteggere, tanto che la pasta di 28 Pastai è stata certificata, dall’organismo di controllo CSQA, Pasta di Gragnano IGP.
Ma ricercare la perfezione e il connubio ideale tra tradizione e innovazione va oltre lo stesso disciplinare IGP e coinvolge anzitutto la scelta e la selezione della materia prima. La pasta di 28 Pastai è prodotta con una miscela esclusiva dei 5 migliori grani duri 100% italiani, che crescono sulle colline Frentane, tra Abruzzo e Molise, miscela esclusiva e personalizzata da Zara Cereali ottenuta dopo oltre un anno di ricerca intensa.
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Fonte: Il Mattino