Il credito di sostenibilità è un parametro che consente di quantificare il valore delle attività a favore dell’ambiente in termini di mancate emissioni di CO2.
Due realtà in Italia vantano un primato in quanto a crediti di sostenibilità e sono il Consorzio Comunalie Parmensi e il Consorzio Boschi Carnici del Friuli Venezia Giulia, che hanno ricevuto a distanza di poche settimane la prima certificazione in Italia di conformità PEFC ITA 1001-SE:2021, il nuovo standard di certificazione dei servizi ecosistemici.
Il Consorzio Comunalie Parmensi, ente che dal 1957 gestisce le proprietà collettive dell’Appennino in provincia di Parma e assicura il servizio tecnico su un territorio di quasi 13.000 ettari, ha da poco presentato un progetto, generando circa 8.000 tonnellate di crediti di sostenibilità che sono stati acquistati da una grande multinazionale. Le attività hanno previsto sia l’allungamento del turno dei boschi di faggio e castagno, sia di- radamenti in fustaie di conifere a fini antincendio.
Ogni anno il Consorzio realizzerà progetti per circa 30.000 crediti, che potranno essere remunerati, su base volontaria, da aziende impegnate nel settore della responsabilità sociale. A monte di questa iniziativa c’è anche la partecipazione del Consorzio a un progetto europeo denominato LIFE CO2 PES&PEF, per valorizzare i “pagamenti dei servizi ecosistemici” che una corretta gestione delle foreste è in grado di generare.
«Si tratta di un passo importante verso il riconoscimento da parte delle aziende del valore della gestione forestale attiva, che porta benefici a tutta la collettività» afferma il direttore del Consorzio Antonio Mortali. «Per la prima volta sono stati certificati, secondo uno standard internazionale, dei titoli che vengono venduti nel mercato dei crediti volontari ad aziende attente ai temi ambientali, in Italia».
Parallelamente il Consorzio Boschi Carnici, attraverso questa certificazione, ha visto avvalorate le sue buone pratiche, quali l’aumento della biomassa in fustaia, l’attuazione di rimboschimenti e le attività di antincendio boschivo. Un’attività che si può sintetizzare e definire come “sequestro di carbonio”. Il consorzio si è così guadagnato, per primo in Italia, la prestigiosa attestazione da parte di CSQA Certificazioni.
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Fonte: Corriere Romagna