Una Sicilia inedita, ricca di sfaccettature e caratterizzata da un legame a filo doppio con i suoi vini DOP, sorprendenti e tutti da scoprire.
La storia dei vini siciliani è un racconto antico, che risale al VIII secolo a.C., quando i Fenici popolavano queste terre e che arriva al giorno d’oggi. Vini come Nero D’Avola e Grillo sono oggi ambasciatori di un intero immaginario legato a questa regione, un immaginario che il Consorzio di Tutela Vini DOC Sicilia ha voluto indagare con una ricerca sul percepito del brand e dei vini tutelati, commissionata all’Istituto GPF Inspiring Research. Il Consorzio, nato nel 2012 e riconosciuto dal MIPAAF con funzioni erga omnes dal 2014, oggi riunisce quasi 8 mila viticoltori sotto l’egida della DOP Sicilia e nel 2021 ha visto una crescita dell’imbottigliamento del 6%, con oltre g6 milioni di bottiglie.
L’Istituto GPF ha impostato una ricerca, su richiesta del Consorzio, per rilevare awareness, immagine, tratti distintivi e percezione della DOP Sicilia, tra i consumatori regolari e appassionati di vino. Secondo l’analisi, in un campione nazionale composto da individui che possono definirsi “conoscitori di vino” e ovine lovers, il 74,8% tra questi ha affermato di conoscere il vino siciliano. Il dato è ancora più positivo in riferimento a un cluster di giovani di età compresa tra i 24 e i 29 anni, attestandosi al 79,4%. I vini siciliani sono dunque tra i più conosciuti e la Sicilia è la prima aerea in cui si registra un incremento così importante della notorietà della denominazione nella fascia più giovane della popolazione.
Nella fase qualitativa dell’analisi, la DOP Sicilia emerge come un brand con un’identità forte e molteplice. Sul campione totale, il vino tutelato dalla denominazione viene percepito come un prodotto di eccellenza e “di carattere”, in grado di rappresentare l`Italia nel mondo e la Sicilia con tutti i suoi contrasti.
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Fonte: Corriere della Sera