Agroalimentare con il vento in poppa: trentamila ettari dedicati alle produzioni biologiche, record di prenotazioni telematiche.
La Sicilia vanta 40 produzioni dell’agroalimentare certificate di qualità, 13 mila aziende vinicole (secondi solo al Veneto) e imprese che investono in innovazione e sostenibilità. Con questi numeri il settore diventa un pilastro non solo del comparto primario ma anche del turismo. Numeri e prospettive che sono stati illustrati nel corso della presentazione del rapporto sul turismo Enogastronomico che è stato presentato da Roberta Garibaldi, AD di Enit, a San Vito Lo Capo in occasione del Forum delle Economie turismo & enogastronomia, organizzato da UniCredit e che ha inaugurato la 25esima edizione del Cous Cous Fest.
La Sicilia, dunque, vanta un comparto con 40 produzioni agroalimentari certificate (DOP, IGP e STG); oltre 30 mila ettari dedicati al biologico (primato nazionale) e 157 cantine biologiche. Questa propensione verso l’agricoltura biologica la si ritrova anche nella produzione regionale di olio: quasi 40 mila ettari di superficie e 251 frantoi bio (terzo posto in Italia).
La Sicilia è stata nel 2021 una delle regioni più prenotate (quinta posizione) per le esperienze enogastronomiche dagli utenti di TripAdvisor. Lo street food è la proposta più apprezzata. Il rapporto dimostra l’interesse verso l’enogastronomia in viaggio è andata in crescendo anche negli anni dopo il Covid, allargandosi a nuove modalità ed esperienze più coinvolgenti, innovative e green. Nei numeri del rapporto si legge come il valore economico delle produzioni certificate ha toccato i 16,6 miliardi di euro nel 2020, in lieve calo (-2,0%) rispetto all’anno precedente.
L’area del Nord-Est racchiude oltre la metà (53%) del valore nazionale, mentre l’Italia meridionale è l’unica a registrare performance positive sul 2019 ( +7,5%) (dati di Ismea-Qualivita, 2022). Le imprese investono. In un momento di cambiamento come quello indotto dal Covid le imprese più lungimiranti hanno deciso di investire in sostenibilità. E tra gli strumenti messi a disposizione dalle banche ci sono anche i minibond. Il totale dei minibond targati Unicredit sottoscritti in Sicilia, da quando esiste il prodotto, è di 11 per un volume complessivo di 35,7 mln. Degli undici minibond ben 9 sono riferibili ad operazioni effettuate nell’ambito del Bond Food Mezzogiorno. In quest’ambito abbiamo eseguito complessivamente 17 operazioni per complessivi 65,8 mln; il dato siciliano, quindi, corrisponde al 53% (9 di 17) degli emittenti ed al 38% dell’erogato (25,2 mln su 65,8 mln). Degli 11 minibond, inoltre, ben 10 sono legati ad obiettivi di sostenibilità.
[…]
Fonte: Giornale di Sicilia