Durante il lockdown il mercato online è stata una soluzione di emergenza, oggi per i produttori di vini il commercio via web è un segmento importante, ma a festeggiare sono soprattutto le piattaforme
Sono molte le cantine che nel 2020 hanno avviato vendite online “di emergenza”, ma questa soluzione si è presto rivelata un vero affare e non soltanto per le singole aziende. Soprattutto, infatti, è esploso il volume d’affari dei player dell’e-commerce: secondo il report 2022 di Mediobanca, le vendite online di vino su Tannico, al primo posto tra i portali specializzati, sono cresciute del +83% per cento sul 2019, i ricavi sono arrivati a 37,1 milioni di euro. Vino.com, al secondo posto, ha superato i 30 milioni di fatturato con un balzo del +218,7 % sull’anno precedente e Bernabei.it, con ricavi pari a 25,9 milioni, ha sperimentato un rialzo del +160,4%.
Tra i “campioni” di crescita online su Vino.com, per il rosé campeggia il Salento IGP, con un aumento del +86%; per i bianchi il Lugana DOP (+54%), per il rosso il Primitivo di Manduria DOP (+65%) e per lo spumante il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOP (+6%). A comprare vino in rete è soprattutto la Generazione X, che include i nati tra il 1965 e il 1980, seguiti dai più anziani Baby boomers, quanto ai Millennial, nati tra il 1981 e il 1996, la quota si attesta intorno al 20 per cento, con una preferenza per il Primitivo di Manduria: «I consumatori abituali che lo acquistano in rete hanno percepito un buon rapporto qualità prezzo» osserva Novella Pastorelli, presidente del Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria, «e gli acquirenti ne percepiscono la qualità come superiore rispetto ad altri vini a base Primitivo».
Fonte: Il Venerdì – La Repubblica