L’analisi di AFFARI & FINANZA – La Repubblica sulla #DopEconomy e sui dati del Rapporto Ismea-Qualivita 2021 sui settori #agroalimentare e #vitivinicolo #DOP e #IGP nell’anno della pandemia
La pandemia non ha fermato la cosiddetta Dop economy. A rilevarlo è il Rapporto Ismea-Qualivita 2021 sui settori agroalimentare e vitivinicolo Dop e Igp secondo il quale nel 2020 il comparto ha raggiunto 16,6 miliardi di euro di valore alla produzione (-2% rispetto all’anno precedente), pari al 19% del fatturato totale dell’agroalimentare italiano, e un export da 9,5 miliardi di euro (-0,1%), pari al 20% delle esportazioni nazionali del settore.
A livello nazionale, il comparto agroalimentare Dop Igp Stg (che coinvolge 86mila operatori, 165 consorzi autorizzati e 46 organismi di controllo) è trainato dalle grandi produzioni certificate e vale 7,3 miliardi di euro alla produzione (-3,8%). Il vitivinicolo italiano Dop Igp (che coinvolge oltre 113mila operatori, 121 consorzi autorizzati e 12 organismi di controllo) registra, a sua volta, 9,3 miliardi di euro di valore della produzione all’imbottigliato (-0,6%).
Per quanto riguarda il valore delle esportazioni, si assiste ad un incremento del comparto cibo che cresce dell’1,6% raggiungendo i 3,92 miliardi di euro, a fronte di una flessione del comparto vino (-1,3%) che si attesta su un valore di 5,57 miliardi di euro. Principali mercati di destinazione si confermano Germania (770 milioni di euro), Usa (647 milioni di euro), Francia (520 milioni di euro) e Regno Unito (268 milioni di euro).
Al successo della Dop economy contribuiscono le produzioni di tutte le regioni italiane anche se è al Nord che si registra la maggiore concentrazione del valore.
Nonostante tra le prime 20 province per valore ne figurino ben 11 del nord-est, è nell’area sud e isole che si riscontra, peraltro, un incremento complessivo di valore rispetto all’anno precedente (+7,5%).
A conquistare il palato dei consumatori sono, per quanto riguarda il comparto agroalimentare, Parmigiano Reggiano, Grana Padano e Prosciutto di Parma. Prosecco Dop, Delle Venezia Dop e Conegliano Valdobbiadene Prosecco Dop, a loro volta, i primi 3 prodotti vitivinicoli Dop Igp per valore alla produzione sfuso.
“I prodotti Dop Igp si confermano anche nel 2020 una componente fondamentale nell’affermazione del made in Italy sui mercati globali e un motore di promozione e tutela delle eccellenze italiane – conferma Stefano Patuanelli, ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) – Come Mipaaf ci impegniamo ad accompagnare le imprese in questo delicato momento, con la volontà di metterle nelle migliori condizioni per intercettarne le opportunità e compiere un ulteriore salto di qualità nel mondo e in Europa”.