Le delegazioni piemontesi della Federazione Italiana dei Vignaioli Indipendenti hanno scritto all’assessore Marco Protopapa dopo le dimissioni di Matteo Ascheri da presidente di Piemonte Land of Wine, chiedendo un percorso di riforma per nuovo meccanismo decisionale per la governance dei Consorzi
La regione Piemonte protagonista nella riforma sulla rappresentatività nei Consorzi: lo chiedono le delegazioni piemontesi della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti in una lettera inviata all’assessore regionale Marco Protopapa in riferimento alla decisione del Consorzio di tutela Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani di uscire dalla struttura Piemonte Land of Wine. La vicenda, seguita alle dimissioni da presidente annunciate da Matteo Ascheri, ha suscitato infatti preoccupazione nelle delegazioni, che hanno visto estendersi al “Consorzio dei Consorzi” l’annoso problema della rappresentanza all’interno degli stessi.
I Vignaioli Indipendenti auspicano che la Regione – a cui si ascrivono le leggi fondamentali della viticoltura italiana, nel 1963, nel 1992 e nel 2010 – proceda a individuare un meccanismo decisionale per la governance capace di contribuire a decisioni condivise, frutto di un mondo del vino coeso, convinto dei propri mezzi e non più impegnato in guerre locali. Per la FIVI il problema principale della coesione e visione comune risiede nell’attuale impianto nazionale di governance dei Consorzi, dove il potere è in mano a pochi grandi gruppi e le decisioni conseguono solo ai quintali di uva, agli ettolitri e al numero di bottiglie, senza criteri di contemperamento che diano anche alle singole teste e alle braccia il ruolo che meritano.
La vicenda di Piemonte Land of Wine, secondo FIVI, è solo l’ultimo degli innumerevoli esempi di questo nodo ormai al pettine della politica. La proposta di FIVI è in sintesi legata a criteri di votazione che mantengano un ruolo all’entità delle produzioni, ma richiedano altresì una componente democratica basata sulle teste delle imprese.
Fonte: FIVI