Il 17 novembre, sulla Gazzetta Ufficiale n. 274, è stata pubblicata una proposta di modifica del disciplinare di produzione della denominazione di origine protetta “Grana Padano”
A presentarla è stato il Consorzio di tutela, presieduto da Renato Zaghini. Le modifiche proposte non alterano le caratteristiche del prodotto e non attenuano il legame con l’ambiente geografico. Tra queste c’è un’integrazione dell’art. 4, primo comma, del disciplinare in cui si precisa che: “Il latte utilizzato per la produzione del Grana Padano DOP, non si avvale delle deroghe previste dalla vigente normativa sanitaria per quanto riguarda la carica batterica totale e il tenore di cellule somatiche”; inoltre, viene anche modificato l’art. 6 in merito all’ente che si occuperà dei controlli di conformità del prodotto stabilendo che la struttura conforme alle disposizioni del regolamento CE n. 1151/2012 sarà il CSQA Certificazioni srl.
Senza dubbio la modifica più rilevante è quella apportata all’art. 8 del disciplinare che regolamenta il contrassegno ufficiale, attestante il possesso dei requisiti che legittimano l’uso della denominazione di origine protetta Grana Padano.
In particolare, il restyling riguarda il marchio da apporre sulle confezioni in cui, rispetto al principale, lo stesso risulta leggermente modificato nel tratto e privo della “G” e della “P” iscritte dentro gli angoli superiore e inferiore del romboide. Inoltre, il disciplinare che oggi prevede per quanto concerne il prodotto confezionato il “Grana Padano” OLTRE 16 MESI e il “Grana Padano” RI- SERVA; nella nuova formulazione prevede il “Grana Padano RISERVA Oltre 20 Mesi” e il “Grana Padano RISERVA Oltre 24 Mesi”.
Fonte: Italia Oggi