Con Qualivita, Mc Donald’s lancia “Dal Campo al Vassoio”, tour che fa leva sulla sensibilità degli studenti. Da marzo gli istituti alberghieri in viaggio per conoscere le filiere di IGP e DOP, pilastri di gusto e Km0.
La battaglia contro il fenomeno del climate change è una delle sfide più urgenti da affrontare e la carta del cambiamento è sempre più in mano ai giovani che si mostrano informati e sensibili verso le problematiche legate all’ambiente, attenti nel non sprecare cibo e risorse e orientati verso l`acquisto di prodotti ecofriendly. A loro guarda “Dal Campo al Vassoio“, progetto promosso da Fondazione Qualivita e McDonald’s (con il supporto di Origin Italia) che intende raccontare ai giovani la sostenibilità delle filiere DOP (Denominazione di origine protetta) e IGP (Indicazione geografica protetta).
L’iniziativa – Il progetto, presentato nel corso di un evento tenutosi a Milano negli scorsi giorni, avrà inizio nel marzo del prossimo anno e permetterà agli studenti degli istituti alberghieri di visitare i luoghi di produzione di numerosi prodotti DOP e IGP, tra i quali i caseifici dove nasce il Parmigiano Reggiano DOP. L’iniziativa si inserisce in un percorso più ampio portato avanti da McDonald’s per promuovere la cultura dei prodotti a indicazione geografica.
«La nostra collaborazione con il Consorzio del Parmigiano Reggiano è iniziata nel 2008 con l’inserimento del famoso formaggio in un panino a edizione limitata» ha raccontato Dario Baroni, amministratore delegato di McDonald’s Italia. «Lo abbiamo poi utilizzato anche nel nostro Happy Meal ed è oggi nelle nostre insalate con il pollo e nei wrap». Il colosso della ristorazione ha collaborato negli ultimi anni anche con altri 14 consorzi (dall’Asiago DOP all’Arancia Rossa di Sicilia IGP, dalla Cipolla Rossa di Tropea Calabria IGP alla Pesca e Nettarina di Romagna IGP) e tra le prossime iniziative inserirà il Montasio DOP nel nuovo panino My Selection, arrivando a oltre 3.300 tonnellate di materie prime DOP e IGP utilizzate nei propri menu. Una scelta frutto «di consumatori che si mostrano sempre più attenti all`origine certificata degli alimenti e alla sostenibilità», ha spiegato Baroni. Su quest’ultimo fronte sono diverse le iniziative promosse dal gruppo negli ultimi anni. Tra queste, la firma di un protocollo d’intesa con Coldiretti e Inalca per favorire l’adozione e la diffusione di pratiche sostenibili in oltre 4 mila allevamenti di bovini italiani. Negli ultimi due anni il gruppo ha, inoltre, eliminato circa il 90% della plastica utilizzata a livello di packaging, sostituendola con carta riciclabile. L’obiettivo è poi alimentare il 70% della flotta con carburanti alternativi entro il 2023 e arrivare al 100% di riciclaggio delle confezioni entro il 2025. Tra le iniziative attuate ci sono anche le giornate “Insieme a te per l’ambiente”, dedicate ad attività di raccolta dei rifiuti abbandonati e di riqualificazione ambientale delle aree in cui l’azienda è presente.
Creare conoscenza diffusa – Un impegno che è stato evidenziato anche da Mauro Rosati, direttore della Fondazione Qualivita che si occupa di valorizzare e tutelare le produzioni agroalimentari europee di qualità: «Dal 2008 a oggi McDonald’s è passato dal 30 all’85% di materia prima nazionale utilizzata nei propri ristoranti, dando così una spinta alle filiere DOP e IGP». L’auspicio è ottenere lo stesso risultato anche con questo nuovo progetto, ha aggiunto Rosati per il quale creare una conoscenza diffusa sui temi della sostenibilità deve essere oggi l’impegno primario di tutte le imprese. Questo perché «solo attraverso una vera condivisione dei valori ambientali nella società, soprattutto fra i giovani, si possono favorire i processi di transizione».
Rosati si è poi soffermato sulla crescente sostenibilità ambientale delle filiere DOP e IGP «che ha visto un’accelerazione con i piani di sviluppo nazionali e il green deal europeo». Quest’ultimo assegna un ruolo importante all’agroalimentare per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica da qui al 2050 e include tra le sue linee di intervento anche la strategia Farm to Fork, ovvero un piano decennale che prevede una serie di riforme, tra le quali anche quella del sistema a indicazione geografica, per guidare la transizione verso un sistema alimentare più equo, sano e rispettoso dell’ambiente. Per avere prodotti sempre più sostenibili, ha aggiunto Rosati, «come consorzio stiamo inoltre portando avanti progetti di ricerca e sperimentazione sul tema del benessere animale e per ridurre l’emissione di CO2 nella fase agricola e di trasformazione». Temi sui quali si è soffermato anche Cesare Baldrighi, presidente di Origin Italia (associazione che si occupa di tutela, valorizzazione e promozione delle indicazioni geografiche), secondo cui il dialogo con i consumatori e con i cittadini, soprattutto giovani, sono fondamentali per comunicare il modello delle filiere DOP e IGP che «hanno da sempre dimostrato di essere virtuose in termini di sostenibilità sociale ed economica, con una forte attenzione anche alla tutela ambientale dei territori».
Fonte: Affari e Finanza – La Repubblica