Si è tenuta presso la Commissione Agricoltura del Senato l’audizione informale in videoconferenza di OriGIn Italia in relazione all’affare assegnato n. 950: problematiche che potrebbero derivare alla filiera del Prosecco dal riconoscimento dell’indicazione geografica protetta del vino croato Prošek, e alla filiera dell’Aceto Balsamico dal riconoscimento dell’Aceto Sloveno.
A rappresentare OriGIn Italia il presidente Cesare Baldrighi e i vicepresidenti Riccardo Deserti e Stefano Fanti.
Nonostante i numerosi dubbi sollevati dall’Italia – ricordando che il regolamento UE sull’Organizzazione comune dei mercati agricoli stabilisce che le DOP e IGP protette devono essere tutelate da ogni abuso –, in data 22 settembre, la Commissione ha fatto partire l’iter per il riconoscimento della menzione tradizionale che prevede un percorso amministrativo di almeno 6 mesi, composto da varie fasi: l’opposizione di altri Stati membri (2 mesi), le controdeduzioni della Croazia, le ulteriori osservazioni di opponenti e ricorrenti (2 mesi). Dopo questa fase la Commissione UE potrebbe decidere, se non ritiene utili altri approfondimenti.
Precedentemente all’attacco subito dal Prosecco, a marzo il governo sloveno aveva notificato alla Commissione Europea una norma tecnica nazionale in materia di produzione e commercializzazione degli Aceti che, oltre a porsi in netto contrasto con gli standard comunitari e con il principio di armonizzazione del diritto europeo, cercava di trasformare la denominazione “aceto balsamico” in uno standard di prodotto. Operazione illegittima ed in contrasto con i regolamenti comunitari che tutelano DOP e IGP e disciplinano il sistema di etichettatura e informazione del consumatore.
Fonte: Efa News