All’Istituto tecnico superiore Tech&Food di Parma oltre 200 studenti imparano le tecniche più avanzate dell`industria alimentare. A un anno dal diploma l’8o% lavora.
«Per capire quanto oggi è stretto il legame tra Industriali 4.0 e l’alimentare le racconto il caso dell`ultima impresa nostra associata. E8o Group, azienda meccanica specializzata nella realizzazione di soluzioni intralogistiche automatizzate ed integrate per fabbriche e centri di distribuzione. Tra i numerosi sistemi hardware e software che sviluppa e implementa in tutto il mondo c`è anche una nuova generazione di magazzini automatici, tecnologie strategiche anche per il comparto agroalimentare – racconta Francesca Caiulo, direttrice dell’Its Tech&Food, che ha sede nello storico palazzo delle Orsoline nel cuore diParma -. Digitale e innovazione aiutano a rendere i processi più efficienti, sicuri e sostenibili, a recuperare spazia favore delle linee produttive o per fare carico/scarico più veloce, a ridurre sprechi ed errori, a garantire la1a-acdabilità dei prodotti movimentati. Quello che cerchiamo di trasferire ai nostri studenti, a fine ottobre compresi i nuovi iscritti saranno oltre 200 e che gli stabilimenti dell`agroalimentare sono realtà altamente tecnologiche. E i nostri tecnici superiori sono figure ricercatissime: ad esempio nel settore del controllo qualità e certificazione, per seguire la tracciabilità lungo tutta la filiera produttiva».
L’Its Tech&Food è un’eccellenza formativa nella Parma capitale del “food”, con oltre mille aziende alimentari che danno lavoro a 14mila dipendenti; e un fatturato alimentare di 7,5 miliardi sui v+5 miliardi complessivi dell`Italia (fonte Confindustria). «I corsi attivi a Parma, Reggio Emilia e Finale Emilia sono quattro – ha aggiunto Caiulo – Uno in progettazione e produzione alimentare, uno in marketing, il terzo in design di prodotto e packaging, il quarto, ultimo in ordine di nascita, in gestione dell’ambiente ed economia circolare. Tutti i percorsi vengono finanziati dalla regione Emilia Romagna, sostenitrice convinta del sistema Its, pertanto sono gratuiti per gli studenti. I moduli sono da 2mila ore, 1.200 in aula e in laboratori innovativi, le restanti 800 ore “on the job”. Il 33% dei nostri ragazzi ha fatto anche lo stage all’estero di 400 ore: mete prevalenti Spagna, Francia, Portogallo, Irlanda. Collaboriamo strutturalmente con oltre ioo imprese, grandi e piccole. La docenza che proviene dal mondo del lavoro supera il 7o%. Il tasso di occupazione, a un anno dal titolo, è dell’80%. Il restante 20%, in larga parte, prosegue negli studi».
Nei corsi i giovani acquisiscono competenze ricercate dall’industria, aggiornate alle ultime tecnologie: tracciabilità, sistemi gestionali integrati, e-commerce, analisi di impatto ambientale. Tra le tante iniziative messe in campo dall’Its Tech&Food, c’è anche la partecipazione al progetto Its 4.o, dove, ha spiegato Caiulo, «i nostri allievi sono impegnati in prototipazione di prodotti alimentari, progettati e sviluppati in collaborazione con la Stazione sperimentale per l`industria conserve alimentari di Parma (SSICA), socio della Fondazione. Stiamo per partire anche con un innovativo percorso di apprendistato in Its, applicando il modello duale, dove metà settimana si studia, l`altra metà si lavora».
Anche all’Its Tech&Food la priorità è il legame, strettissimo, con territorio e mondo produttivo. «Da oltre 120 anni in Mutti trasformiamo il miglior pomodoro 100% italiano – sottolineano dall’azienda -. Oggi i nostri prodotti sono presenti in 96 Paesi al mondo e nel 2020 il nostro fatturato ha raggiunto i 465 milioni di euro. Questi numeri sono il risultato del lavoro di grandi persone e di importanti collaborazioni selezionate con cura che d permettono di crescere in maniera continuativa e sostenibile. Tra queste collaborazioni c`è anche quella con Its Tech&Food attraverso la quale diversi ragazzi provenienti dai loro percorsi di studi prendono parte a stage nel nostro gruppo. È una collaborazione che va avanti da oltre 5 anni e che ha generato anche delle vere proprie opportunità lavorative al termine del periodo di tirocinio. Per quanto riguarda il 2021 i 4 studenti provenienti dall’Istituto hanno avuto l’opportunità di supportare i team degli acquisti e del controllo qualità, le cui attività sono determinanti per il corretto approvvigionamento dei materiali e per il mantenimento degli altissimi standard qualitativi riconosciuti dai consumatori Mutti ogni giorno».
Sulla stessa lunghezza d’onda l’azienda Hi-Food (www.hifood.it), di altissimo valore aggiunto considerata la sua mission: ricercare e sviluppare ingredienti di origine naturale in sostituzione di zuccheri, sali, grassi, additivi. «Dal 2012 Hi-Food sviluppa e produce ingredienti innovativi di origine naturale ottenuti da fonti vegetali, trattati con processi e tecnologie proprietarie per i settori bakery, free from, glutenfree, plant-based, gastronomia industriale, salse, gelati e alimentari in genere. Hi-Food – ha evidenziato l’ad, Massimo Ambanelli – è orientata alla realizzazione d`ingredienti utili allo sviluppo applicativo dei nuovi prodotti finiti. L’innovazione parte dalla ricerca delle materie prime, ricorrendo a fonti vegetali laddove possibile di recupero e prosegue alla ricerca di particolari funzionalità tecnologiche. L`azienda sta ultimando la costruzione a Parma del suo stabilimento di 7.000 mq, per interiorizzare i processi e diventare uno dei siti di produzione e di Ricerca & Sviluppo di ingredienti più avanzati in Europa. Fare innovazione significa avere il coraggio di investire su idee e sulle persone. Per questo, ci servono ragazzi con una solida base tecnica ed una forma mentis operativa, collaborativa e orientata al lavoro in team. Abbiamo diversi ragazzi dagli Its, pronti subito e molto motivati».
Fonte: Il Sole 24 Ore