Vendemmia 2021: perdita dal 20 al 50% in quelle parti della provincia dove le grandinate di luglio ed agosto hanno distrutto i vigneti, nel resto del territorio la produzione ha soddisfatto i viticoltori.
Ma anche la pandemia ha messo i bastoni tra le ruote: ha bloccato l’iter della DOP Coste del Feltrino, oltre che i lavoratori dell’Est Europa, con conseguente carenza si raccoglitori.
Le giornate assolate e l’escursione termica elevata tra il giorno e la notte stanno garantendo la maturazione ideale delle uve nel Bellunese. La vendemmia inizierà tra una decina di giorni nel Feltri no con le varietà precoci, come Pinot e Chardonnay, in lieve ritardo rispetto alla tabella di marcia dello scorso anno, dovuto alla primavera fredda e piovosa.
«La qualità appare buona, con grappoli sani in virtù degli attacchi limitati di peronospera – spiega Enzo Guarnieri, vicepresidente di Confagricoltura Belluno e presidente del Consorzio Coste del Feltrino -. Per quanto riguarda la quantità la produzione sarà buona nelle zone che non sono state colpite dalla grandine, mentre nelle altre il calo andrà dal 20 al 50% a seconda dell’entità dell’evento. Per fortuna le tre grandinate hanno colpito a macchia di leopardo e in punti diversi della vallata. perciò tanti viticoltori l’hanno scampata o hanno perso solo in parte l’uva. Gli ettari in produzione sono in aumento di circa il 10%. Arriveremo perciò a quota 45, con un potenziale produttivo d i oltre 300m ila bottiglie. In aumento pure le aziende che stanno adottando il metodo che va di pari passo con la scelta di varietà resistenti».
Il settore vitivinicolo si sta ritagliando un buon spazio nel territorio bellunese. Secondo i dati 2019 di Veneto Agricoltura, le aziende vitivinicole sono 143 e la superficie vitata complessiva è di 212 ettari, di cui circa 80% a bacca bianca e il 20%a bacca nera.
La varietà in forte Incremento è la Glera, cioè l’uva utilizzata per il Prosecco, che rappresenta circa il 60% sul totale, seguita da Chardonnay (30%) e Pinot Grigio (12,03%).
Molti lavoratori dell’Est, in primis i romeni ma anche i moldavi e i polacchi, sono scomparsi dal lockdown.
“In realtà nel Bellunese noi soffriamo una carenza cronica di raccoglitori – sottolinea Guarnieri -. Tuttavia, avendo un raccolto vendemmiale minore, riusciamo in qualche modo ad arrangiarci con l’ausilio di familiari, conoscenti e gente del posto».
Ancora tutto fermo per quanto riguarda la DOP Coste del Feltrino: “Con la pandemia l’iter si è interrotto. Speriamo di riprendere, anche perché nel frattempo siamo arrivati a 14 soci e la denominazione diventerà uno strumento importantissimo di controllo del rispetto da parte di tutti i produttori del disciplinare e delle norme di legge».
Fonte: Il Gazzettino