I cambiamenti climatici e la cascola hanno danneggiato la varietà leccino eccellenza del lago di Iseo che compone per il 40% la denominazione Laghi Lombardi DOP.
Sarà una campagna olearia di lacrime e stridor di denti per l’oro Laghi Lombardi DOP. Le previsioni indicano un calo generalizzato della produzione di olio, con picchi tra il 70 e l` 8 O percento in meno rispetto allo scorso anno. Le cause vanno ricercate nel clima anomalo che ha caratterizzato la prima parte del 2021.
«Ci sono state gelate tra marzo ed aprile – spiega Omar Zanotti di Marone – quindi il gran caldo primaverile, preceduto da alte temperature invernali. Tutto questo ha creato un corto circuito ambientale, che hanno causato problemi seri sulla fioritura». «Sostanzialmente – aggiunge Nadia Turelli nella duplice veste di produttrice di Sale Marasino e vic presidente di Coldiretti Brescia – non c’è stata l’allegagione, uno dei momenti più importanti dello sviluppo del frutto. Inoltre questo è un anno di scarico: in olivicoltura si alterna a quello di carico, in cui solitamente si registrano produzioni molto alte».
Rispetto alla super produzione dello scorso anno, il calo ci sarebbe comunque stato a causa della cascola fisiologica, che però, pare sia stata particolarmente importante in questo 2021, anche a causa della presenza della famigerata cimice asiatica. «L`insetto – spiega Nadia Turelli – punge l`oliva e la conseguenza è che il frutto secca e cade. È importante continuare la ricerca per trovare strumenti incisivi nel contrasto alla cimice asiatica. La Regione si sta muovendo in questo senso, raccogliendo cimici e olive, portandole poi al laboratorio analisi per approfondire e monitorare la situazione». Particolarmente colpita dalla cascola è la varietà leccino, la più radicata sul territorio Sebino: questo potrebbe incidere sulla DOP dei Laghi Lombardi che ispira i produttori bresciani. «Le previsioni sono nere- ammette Zanotti – e l`opzione di non raccogliere i frutti perchè finanziariamente insostenibile è reale». «L’olio Laghi Lombardi DOP è composto per il 40 percento da varietà leccino – incalza Nadia Turelli – e venendo a mancare le olive, non potremo produrlo. L`olio ci sarà, anche se in meno quantità. Probabilmente per molti produttori sarà molto complicato ottenere la DOP». La raccolta delle olive partirà alla fine di ottobre.
Fonte: Brescia Oggi