Compie 40 anni la Mozzarella di Bufala Campana DOP, un fenomeno mondiale che racconta l’evoluzione del nostro Paese. Celebrata da artisti e scrittori come Servillo e De Giovanni, è buona da sola o combinata in tante preparazioni
In cucina è la regina della bella stagione. E lo è da quattro decenni. Compie infatti 40 anni la Mozzarella di Bufala Campana DOP (prodotta anche nel basso Lazio) secondo il tradizionale metodo di lavorazione indicato dal Consorzio nato nel 1981. Oggi la Bufala Campana è un fenomeno mondiale (l’export tocca il 37%). “È un brand iconico che racconta l’evoluzione del nostro Paese, coniugando tradizione e modernità”, sintetizza il presidente del Consorzio Domenico Raimondo.
Lo testimoniano anche i 40 artisti (scrittori, cantanti, registi e naturalmente cuochi) citati nel numero di “Bufala News” che il i° giugno aprirà la stagione delle celebrazioni. “La mozzarella si iscrive in un Pantheon di elementi fondativi del nostro territorio, al fianco di San Gennaro, la pizza e Diego Armando Maradona”, afferma Maurizio De Giovanni, il papà della serie I Bastardi di Pizzofalcone. “È un alimento molto terroso – aggiunge Diego De Silva, l’ideatore dell’avvocato Malinconico -, quasi un cibo primitivo che possiede un retrogusto che ti colpisce in pieno, legato a doppio filo all’appartenenza della terra, al suo bouquet non solo di sapori ma di ricordi. Il cibo è un conduttore di memoria e ogni singola volta che mangiate una buona mozzarella rimane scolpita nel vostro cuore, vi sfido tutti a contraddirmi”.
Tra i bufala-lovers anche Peppe Servillo, cantante, compositore e sceneggiatore, fresco autore di un podcast della serie Mozzacast. A proposito: il nome mozzarella deriva dal verbo mozzare, ovvero, maneggiare con le mani la cagliata filata e staccare con gli in- dici e i pollici i singoli pezzi nella loro forma tonda più tipica. Il disciplinare prevede anche perline, ciliegine e bocconcini a partire dai 10 grammi e diverse altre tipologie (nodini e trecce fino a tre chili). Innumerevoli i cuochi che la esaltano (anche in piatti dolci, come nella ricetta qui sotto) (…).
Fote: Il Messaggero