I dati dell’indagine presentati nel corso dell’evento organizzato in Sicilia da Fondazione Qualivita e Origin Italia e McDonald’s, evidenziano la rilevanza dei temi di sostenibilità legati al cibo nella percezione dei giovani consumatori.
Orgoglio e predilezione per il cibo locale, uniti a una spiccata sensibilità per le tematiche ambientali, ritenuti elementi chiave della filiera agroalimentare del domani: è ciò che emerge da uno studio condotto dall’Istituto AstraRicerche sulle aspettative e i comportamenti dei giovani siciliani (15-25 anni) nei confronti della transizione ecologica, presentato nell`ambito dell`incontro dal titolo “Dalla produzione al consumo, la sfida dell`agroalimentare di qualità verso la transizione ecologica” organizzato da Fondazione Qualivita e Origin Italia in collaborazione McDonald’s Italia.
Per gli appartenenti alla GenZ la rilevanza dell`alimentazione – per il significato attribuito, i valori e per le emozioni suscitate – è molto cresciuta negli ultimi 5 anni (+45%). L`interesse per il cibo porta i giovani a muoversi per visitare fiere a tema, sia all`interno della propria regione (33%) che in altre regioni (21%).
La stessa Generazione Z si caratterizza anche per la grande attenzione alla sostenibilità (ambientale e sociale), al punto da essere più diffidente verso i “claims” delle aziende, per qualunque tipo di sostenibilità. Le sostenibilità legate al cibo sono temi importanti per tre quarti degli italiani (77,8% per l`ambientale, 72,9% per la sociale, 74,0% per quella economica), con una maggiore attenzione da parte delle donne (+8% rispetto agli uomini). Dallo studio emerge che, quando si parla di sostenibilità nell`agroalimentare, la maggior parte dei siciliani la associa in primo luogo a tematiche ambientali (58% degli intervistati) seguita da tematiche economiche (31%) e sociali (31%). Le fasi della filiera che ritengono abbiano un maggiore impatto negativo sono, in particolare, lo spreco alimentare (52%), a cui seguono i trasporti (49%), il packaging (42%) e la lavorazione industriale (41%).
Per quanto riguarda la transizione ecologica in chiave valorizzazione delle eccellenze locali, in questo i siciliani si distinguono particolarmente per il loro forte orgoglio e legame con il territorio, per cui prediligono le tradizioni culinarie locali rispetto ai cibi provenienti dall`estero (39% rispetto al 33% della media nazionale). Rientra in questo contesto anche il livello di fiducia nelle certificazioni alimentari come DOP e IGP, garanzia per il consumatore e driver significativo nella scelta dei prodotti. Il 74% si sente garantito negli acquisti dal marchio DOP posto sul prodotto, il marchio made in Italy è una garanzia per il 71% e ben il 67% si sente tranquillo quando acquista prodotti IGP e vini DOP. Mediamente l’85% degli intervistati afferma di conoscere le eccellenze italiane (tra cui quelle siciliane – dalle Arance Rosse di Sicilia IGP, al Pistacchio Verde di Bronte DOP, dal Pomodoro di Pachino IGP, al Cioccolato di Modica IGP) anche se quelle del Nord sono meno note.
Fonte: La Sicilia