La prima edizione 2021 delle prospettive a breve termine per i mercati agricoli dell’UE conclude che il settore agricolo dell’UE ha mostrato resistenza durante la crisi Covid-19.
Il settore è andato relativamente bene grazie all’aumento delle vendite al dettaglio e del consumo domestico. Inoltre, le prospettive sono favorevoli con una domanda globale dinamica e la riapertura dei servizi alimentari (ristoranti, bar, caffè) prevista una volta che la campagna di vaccinazione è sufficientemente avanzata.
Il rapporto, pubblicato il 30 marzo 2021 dalla Commissione europea, presenta una panoramica dettagliata delle ultime tendenze e delle ulteriori prospettive per ogni settore agroalimentare.
I prezzi dei seminativi sono in aumento, il che aiuta i produttori a compensare i loro crescenti costi di produzione. Se le previsioni di un buon raccolto saranno confermate, i prezzi dei mangimi dovrebbero stabilizzarsi, allentando così la pressione sul settore dell’allevamento, che si trova già ad affrontare la sfida di contenere la diffusione della peste suina africana e dell’influenza aviaria. Il consumo di carne continua ad aumentare per la carne suina e il pollame, mentre diminuisce per la carne bovina.
La riapertura dei servizi alimentari porterebbe a un maggiore consumo di formaggio e burro nell’UE e la domanda globale di prodotti lattiero-caseari dovrebbe sostenere le esportazioni dell’UE.
Nel caso del vino e dell’olio d’oliva, l’uso interno dell’UE è in aumento e le prospettive di esportazione stanno migliorando. I consumatori dovrebbero continuare a preferire la frutta fresca (arance e mele) dopo un aumento del consumo interno durante la pandemia di COVID 19.
Le incertezze relative alle relazioni commerciali con i due principali mercati di esportazione dell’UE si sono notevolmente attenuate con l’arrivo di una nuova amministrazione statunitense – gli USA e l’UE hanno concordato di sospendere temporaneamente le tariffe relative alle controversie sugli aerei civili all’inizio di marzo, e l’accordo commerciale e di cooperazione UE-Regno Unito concluso alla fine del 2020 – che garantisce un commercio senza dazi/quote. Il commercio con il Regno Unito non è tuttavia privo di attriti e gli operatori su entrambi i lati della Manica avranno bisogno di tempo per adattarsi e fornire le condizioni necessarie per scambi ottimali, ad esempio per quanto riguarda le infrastrutture e i controlli alle frontiere.
Fonte: Fondazione Qualivita