A Caldiero, grazie al calore dell’acqua termale, alla grande attenzione per il mantenimento di una temperatura adeguata dell’area di coltivazione e all’utilizzo di modalità di produzione particolari, crescono quelli che sono, probabilmente, i primi e gli ultimi asparagi della stagione nel Veronese
Nella zona un microclima consente la produzione in anticipo. Le falde con acqua più calda passano sotto ai terreni: vengono usati i doppi tunnel. L’azienda Cengiarotti produce già da febbraio. Nel Veronese 207 produttori. Pronto il disciplinare IGP per l’Asparago di Verona. Inviata al Ministero istanza per indicazione geografica
Nell’azienda agricola condotta da Luigina Cengiarotti, che si trova nell’area situata verso Belfiore, anche quest’anno i primi asparagi sono stati pronti per la raccolta almeno un mese prima di quanto accade normalmente nel resto del territorio e gli ultimi lo saranno ben dopo la fine della stagione. Addirittura all’inizio dell’estate. “Sotto ai terreni in cui coltiviamo gli asparagi”, spiega la produttrice, “ci sono falde acquifere con temperature più elevate di quanto accade nelle aree vicine e questo, sommato al fatto che utilizziamo doppi tunnel per tenere caldo il terreno e che gli stessi tunnel li chiudiamo in modo da non far passare spifferi d’aria, ci permette solitamente di avere una prima produzione già a febbraio”.
E’ dalla metà del mese scorso, infatti, che Cengiarotti porta i suoi asparagi nei mercati a chilometro zero della Coldiretti in città e nella zona del lago. Nella sua azienda, dove l’altra coltivazione primaria è quella del kiwi, la coltivatrice ha dedicato quasi sette ettari di terreno agli asparagi, producendo in misura prevalente quelli bianchi. “È da circa vent’anni che li coltiviamo, anche se ovviamente le superfici le abbiamo estese progressivamente”, precisa.
Raccontando che, grazie alla scelta di far sì che le asparagiaie abbiano tempi di crescita diversi e progressivi, può quasi ogni anno raccogliere gli ultimi ortaggi prodotti da quelle che verranno dismesse molto avanti, sino a giugno. Per il momento, essendo la stagione mediamente non ancora iniziata, è impossibile fare previsioni in merito a superfici e produzioni degli asparagi nel Veronese. Va detto, però, che nei tre anni passati si è registrata una costante crescita di investimenti. Nel 2017 gli ettari dedicati erano 342 e le aziende pro- duttrici 198, nel 2018 350, in 201 aziende, e lo scorso anno 365, con 207 produttori. La produzione è sparsa in varie aree della pianura, con concentrazioni rilevanti a Mambrotta ed Arcole e produttori con vaste estensioni anche nella Bassa. L’Associazione ortofrutta veneta, che è costituita da varie realtà, ha predisposto un disciplinare di produzione per la l‘Asparago di Verona IGP, che ha già inviato, con le necessarie istanze, alla Regione e al Ministero delle Politiche agricole.
Fonte: L’Arena